Le nostre SCELTE sono sempre l’esito di un CONFLITTO tra parti, ad esempio, una parte di me che vuole parlare, esprimersi, dire qualcosa di sé e una parte di me che, invece, non vuole parlare, vuole tenersi tutto dentro o qualcosa del genere.
È importante avere la capacità di LEGITTIMARE ognuna di queste parti ovvero riconoscerle, ascoltarle, dare loro valore semplicemente in quanto parti di noi che rivelano i nostri bisogni, pensieri ed emozioni e in base a questa legittimazione prendere una DECISIONE. La scelta tra parti da cui farsi guidare nel comportamento, in questo momento. Magari in un altro momento, in altre condizioni, avremmo fatto o faremo un’altra scelta ovvero sceglieremo di far prevalere altre parti. Ad esempio, l’altra volta sono andato al mare, oggi resto a casa, forse la prossima volta farò un’altra scelta ancora. Stavolta ho scelto di stare in silenzio rispetto all’altra volta in cui ho detto per filo e per segno cosa pensavo e chissà in un’altra occasione farò un’altra scelta ancora. Trova i tuoi esempi in cui prevale una certa parte ad orientare la tua azione…
La decisione che prendiamo, più o meno consapevolmente e con un maggior o minor grado di riflessione o impulsività, ci richiede, comunque, di FARCI CARICO della RESPONSABILITÀ delle CONSEGUENZE che la nostra SCELTA comporta. Conseguenze emotive (COSA PROVIAMO), comportamentali (COME REAGISCONO GLI ALTRI) e interpersonali (quale circolo di AZIONI e REAZIONI si attiva nello scambio con l’altro, quando un’altra persona è coinvolta nella nostra scelta).
Almeno questo fa l’adulto, a questo è chiamato l’adulto. Ma a volte l’essere adulti è solo una questione anagrafica, mentre da un punto di vista psicologico e affettivo siamo ‘bambini’, BAMBINI FERITI, bambini addolorati, angosciati, impauriti, arrabbiati, tristi, soli che sentono profondamente FRUSTRATI ALCUNI BISOGNI PRIMARI di base: amore, protezione, sicurezza, connessione emotiva, validazione e legittimazione dei bisogni e delle emozioni, regolazione emotiva, appartenenza, esplorazione, stima, incoraggiamento, sostegno, regolazione dei limiti, autonomia, riconoscimento, inclusione sociale, ecc.; non solo oggi, ma da tempo immemore, appunto da quell’età infantile in cui la ferita ha cominciato a formarsi per essere successivamente consolidata da altre esperienze di frustrazione che hanno ripetuto ciò che avvenne in origine.
La FERITA è una GRANDE CALAMITA e oggi l’adulto è attratto da essa, quando oggi vive esperienze che ‘emotivamente’ lo riportano da qui e ora a lì e allora. Da quello che sta succedendo oggi che rievoca, in modo non sempre chiaro e consapevole, ciò che successe allora.
Per questo, nonostante sappiamo razionalmente di ripetere gli stessi errori, non riusciamo a non ricascarci.
Per questo, abbiamo compreso i motivi del nostro comportamento, sappiamo che dovremmo fare qualcosa di diverso, ma non riusciamo a cambiare.
Per questo, non basta leggere libri e post per curarsi.
Per questo, l’esperienza terapeutica, oltre che sulla comprensione razionale di motivi, del senso e del valore delle scelte antiche e di quelle attuali, è fondata in maniera fondamentale sulla ricerca di una NUOVA ESPERIENZA EMOTIVA che sia REALMENTE TRASFORMATIVA DELLA FERITA e DELLA TENDENZA a RIPETERE i COMPORTAMENTI CHE LA CONFERMANO e la fanno RIVIVERE alla persona con tutto il carico di dolore e frustrazione.
Le insidie della scelta
