La corazza e la cassetta degli attrezzi

La CORAZZA è il vestito della nostra vita. È il vestito della nostra ferita emotiva. È l’insieme delle nostre caratteristiche, fisiche e psicologiche, che definiscono il nostro MODO DI ESSERE. Qualcuno lo chiama carattere. In piccola parte innato, in grandissima parte appreso.
Lo abbiamo appreso attraverso le nostre esperienze di vita, soprattutto inconsapevoli. È il modo in cui ci siamo adattati al mondo materiale, affettivo e interpersonale che abbiamo incontrato. Abbiamo avuto a che fare con i comportamenti delle persone che ci sono capitate, i genitori ad esempio, e che abbiamo incontrato, tutti gli adulti che hanno avuto un ruolo importante per la crescita della nostra personalità. Tanto più eravamo piccoli tanto più eravamo dipendenti da cosa i grandi ci facevano vivere e credere come verità. Crescendo abbiamo acquisito maggiore autonomia di pensiero e azione, abbiamo cominciato ad influenzarci reciprocamente con i coetanei dai gruppi sociali in generale, compresa la società nel suo insieme, coi suoi valori culturali e i suoi messaggi conseguenti.
Comunque, i semi sono stati piantati agli albori della nostra vita. Quei semi sono le fondamenta su cui nella vita costruiremo il resto. Le fondamenta che sono i fili di ferro intrecciati con cui è costruita la corazza.
La corazza è l’insieme degli automatismi inconsapevoli del nostro modo di stare al mondo.
La corazza è FISICA: il nostro atteggiamento corporeo, la nostra postura, la nostra gestualità, la forma del corpo, l’espressione del corpo, il modo in cui si muove, il modo in cui resta bloccato, ecc.
La corazza è EMOTIVA: il nostro modo tipico di percepire, riconoscere, esprimere e vivere le emozioni, il modo in cui diamo loro significato in relazione alle esperienze che facciamo. O il modo di ignorarle e bloccarle nel corpo.
La corazza è RELAZIONALE: i nostri schemi interpersonali, il modo tipico di approcciarci alle persone, di avvicinarle e di farci avvicinare, di comunicare, ecc.
La corazza è anche il nostro modo tipico di PENSARE: credenze, convinzioni, distorsioni del pensiero, ecc.
La corazza è l’insieme delle nostre ABITUDINI: le nostre azioni solite, i nostri automatismi, a volte funzionali, altre volte disfunzionali.
La corazza è servita a ‘DIFENDERCI’ da quelle che abbiamo sentito come ‘MINACCE’ alla nostra vita. Abbiamo sviluppato questa corazza come risposta adattativa alle esperienze vissute in generale, ai traumi piccoli o grandi che possiamo aver vissuto, in particolare, a come ci hanno trattato le persone, ecc.
La corazza ci ha permesso di ‘SOPRAVVIVERE PSICOLOGICAMENTE’, a volte nei casi traumatici anche fisicamente; ci ha permesso di fare il meglio che abbiamo trovato per CAVARCELA negli eventi della vita. Ovvero per sentirci persone sostanzialmente degne di AMORE e con intrinseco VALORE personale, amabili e stimabili.
Usando un’altra metafora, la corazza è una vera e propria ‘CASSETTA DEGLI ATTREZZI’.
Ciò che ci è servito è diventato un attrezzo (strumento, strategia, modalità) che abbiamo scoperto, costruito, appreso e fatto nostro, quasi sempre in modo inconsapevole.
Cosa ci è servito nella vita per adattarci, sopravvivere, vivere, crescere, sentirci degni d’amore e di stima?
Ci è servito NON PIANGERE, lo abbiamo imparato e fatto nostro come abitudine emotiva e fisica. Perché abbiamo appreso che era meglio così!
Ci è servito CHIUDERCI, il nostro corpo e la nostra mente hanno imparato a chiudersi o a nascondersi o a non mostrarsi o a risultare invisibili. Perché abbiamo appreso che era meglio così!
Ci è servito MOSTRARCI, il nostro corpo si mostra, si espande, è propenso ad avvicinare gli altri; siamo espressivi, istrionici, a volte invadenti, ecc. Perché abbiamo appreso che era meglio così!
Ci è servito CONGELARCI EMOTIVAMENTE, il nostro corpo e la nostra mente raccontano la storia di una vita in cui abbiamo imparato a bloccarci, a non esporci, a non disturbare, a non esprimersi. Perché abbiamo appreso che era meglio così!
Gli esempi sono sostanzialmente infiniti. Trova i tuoi attrezzi…
Ogni individuo attraverso la sua corazza psicocorporea esprime tutti gli attrezzi che nella vita ha dovuto fare suoi (ha scelto) per affrontare le esperienze e risolvere i problemi che ha incontrato: eventi, persone, situazioni, dolori, traumi, ecc. Perché abbiamo appreso che era meglio così!
Ecco perché la corazza è anche sempre il guscio della ferita.
Conosci la tua corazza?
Conosci la tua cassetta degli attrezzi?
Conosci la tua ferita?
Quando i sintomi fisici e psicologici si fanno importanti, la nostra sofferenza ci invita a conoscerle, la corazza e la cassetta. A cercare di comprendere cosa sta succedendo nella nostra vita.
Chi riesce a riconoscere di stare male e si legittima il suo bisogno di aiuto, può arrivare a chiedere aiuto. La psicoterapia è una possibilità d’essere aiutati ad affrontare i problemi che ci procurano frustrazioni e dolore.
In psicoterapia, si lavora per comprendere in che modo la sofferenza è connessa non solo a difficoltà attuali, ma anche alla propria storia di vita quindi alla corazza, alla propria cassetta degli attrezzi.
In psicoterapia, la persona cerca di rendere più FLESSIBILI i MECCANISMI della CORAZZA, mantenendo quelli che servono ancora a proteggersi e cercando di lasciar andare quelli che oggi creano solo sofferenza.
In psicoterapia, la persona cerca di AMPLIARE la sua CASSETTA degli ATTREZZI, non per sostituire i vecchi, quelli potranno essere sempre utili al bisogno, ma per integrare nuove possibilità per trovare soluzioni alternative ai problemi, alle frustrazioni, alle relazioni interpersonali dolorose, ecc.

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