Chi altro sarei io, se…

“Non mi ricordo di mia madre. È morta che avevo un anno. Tutto ciò che c’è di disperso e duro nella mia sensibilità viene dall’assenza di questo calore e dalla nostalgia inutile dei baci che non ricordo. […] È la nostalgia dell’altro che io avrei potuto essere che mi smarrisce e spaventa! Chi altro sarei io, se mi avessero dato quella tenerezza che, partendo dal grembo, giunge a ricoprire di baci il viso del bambino?” (Fernando Pessoa. Il libro dell’inquietudine).
Ciascuno di noi è figlio della propria famiglia e della propria storia. Figlio delle assenze e delle presenze, degli eccessi e delle carenze. Figlio delle cose che sono andate come sono andate.
Ciascuno di noi avrebbe potuto essere qualcun altro. Per questo, ogni percorso di crescita e cura di sé ha tra i suoi obiettivi quello di imparare a dire, a sentire, a interiorizzare: “è andata così!”
Mi è capitato questo…
Ho scelto questo…
È andata così…
In questa consapevolezza troviamo il nostro dolore e possiamo trovare anche il nostro amore per la vita, per noi stessi, per gli altri, il nostro benessere…

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