Vuoi cambiare un comportamento che vorresti cambiare? Vuoi veramente cambiare un comportamento? Ovviamente, hai capito che puoi cambiare solo un tuo comportamento e non il comportamento degli altri?
Per rispondere a queste domande sono utili altre domande in modo da fare una certa chiarezza che spiana l’azione concreta per cambiare effettivamente.
Quale tuo comportamento vuoi cambiare? Descrivilo nello specifico, ad esempio, vorrei smettere di picchiare mio figlio quando non mi ascolta; vorrei smettere di dire sempre sì al capo, soprattutto quando mi fa richieste ingiuste; vorrei reagire in modo meno impulsivo quando mi sento deluso; vorrei smettere di sentirmi in colpa pensando di andare a vivere a Dublino sapendo che mamma ci soffrirà.
Cosa genera il tuo comportamento? Quali pensieri e stati d’animo precedono, accompagnano e seguono il comportamento che vorresti cambiare?
Quali bisogni soddisfa il comportamento che vorresti modificare? Quali scopi? Quali funzioni svolge quel comportamento? A che ti serve?
Quali fattori esterni e interni ostacolano questo cambiamento che vorresti? Chi e cosa impedisce questo cambiamento?
Cosa ti serve ora per attivare concretamente il cambiamento che vorresti? Quali strumenti? Quali risorse? Come puoi ottenerli?
Le domande stimolano la riflessione, questa prepara alla scelta consapevole e responsabile ovvero all’azione. L’azione fornisce informazioni importanti per comprendere cosa è successo rispetto alle intenzioni iniziali, ai propri bisogni ed obiettivi. Da queste informazioni può attivarsi una nuova riflessione e via così: azione, riflessione, azione, fino alla soddisfazione (si spera), imparando anche ad accettare ciò che non riusciamo ad ottenere e non è andato come avremmo voluto.
Siamo un po’ tutti come ‘Alice nel paese delle miserie’, nel mio libro che puoi ordinare direttamente in libreria oppure on line. Un po’ tutti a fare i conti con le nostre miserie e a cercare le nostre meraviglie…
Si fa presto a dire cambiamento…
