Spesso in terapia le persone si bloccano all’inizio del percorso perché hanno difficoltà nel fare chiarezza sui propri obiettivi terapeutici. Vogliono un generico stare meglio o un’impossibile totale libertà da ansie ed emozioni dolorose oppure vogliono raggiungere obiettivi senza aver fatto i conti con gli obiettivi degli altri (spesso in contraddizione coi propri).
Tre strategie sono fondamentali per definire i tuoi obiettivi in modo da rendere più probabile la loro realizzazione. E questo anche se non fai terapia…
1. Definisci obiettivi realistici ovvero possibili da raggiungere. “Vorrei non morire fisicamente” allo stato attuale delle conoscenze scientifiche e tecnologiche risulta una missione impossibile. “Vorrei non provare più ansia” anche è impossibile. “Vorrei ridurre la mia ansia” come “Vorrei imparare a governare la mia ansia” sono invece obiettivi possibili da raggiungere.
2. Definisci obiettivi su cui hai il controllo. “Vorrei che il mio capo fosse più gentile” è un tuo desiderio, ma non può essere un tuo obiettivo su cui puoi intervenire direttamente, almeno non con un grande controllo. Potresti chiedergli di essere più gentile, ma il tuo potere si fermerebbe qui. “Vorrei che i miei figli mi ascoltassero di più” anche è un tuo desiderio, certamente legittimo, ma su cui hai poco o nessun controllo. Puoi però impegnarti a comunicare in modo efficace e autentico in modo da aumentare la probabilità di essere ascoltato. “Vorrei imparare ad esprimere e soddisfare i miei bisogni in modo sano ed efficace” è un obiettivo su cui hai controllo e che può diventare un’abilità da apprendere. Sempre senza aspirare alla perfezione.
3. Trasforma gli obiettivi generici in obiettivi specifici. Ad esempio, “voglio essere felice, sereno, ricco” sono certamente obiettivi legittimi, buoni e sani, ma molto molto molto generici. Che vuol dire per te concretamente essere felice? Cosa ti renderebbe ricco? Quali esperienze vorresti vivere per sentirti sereno? L’idea è di trovare esperienze concrete che possono essere cercate e costruite e comportamenti specifici che possono essere appresi e adottati in modo da sentire realizzati quegli obiettivi iniziali. Ad esempio, per sentirmi felice ho bisogno di passare tempo in famiglia, avere buoni amici e frequentarli con regolarità, avere un lavoro appagante e buona salute. Ma anche qui le specificazioni possono (anzi devono) essere ulteriori. Passare tempo in famiglia, come? Con chi? Quando? Quanto? Dove? In quali attività ed esperienze? Cosa rende un lavoro appagante per te? E buona salute in quali comportamenti si evidenzia?
Come vedi, il lavoro sugli obiettivi è importante, articolato e già di suo fonte di enorme consapevolezza, per comprendere bene cosa vuoi e cosa devi fare per ottenerlo. Infatti, definiti e chiariti obiettivi possibili, sotto il proprio controllo e specifici, non resta che passare all’azione concreta, utile ed efficace.
Ora, un’azione certamente utile per il tuo benessere è cominciare a leggere ed applicare ‘Alice nel paese delle miserie’, il mio libro che puoi ordinare direttamente in libreria oppure on line.
Tre strategie per l’efficacia personale
