Le emozioni spiacevoli sono pacchi che ci vengono recapitati dalla vita anche se non li abbiamo ordinati. Sono messaggeri che ci portano notizie su qualcosa che ci è successo. Paura per un pericolo, ansia per qualcosa di importante che sta per avvenire, tristezza per qualcosa di doloroso già verificatosi, rabbia per un torto subito, senso di colpa se sentiamo di esserci comportati male, vergogna se crediamo di aver sbagliato. Sono solo alcuni esempi a cui tu potrai aggiungerne altri che ti riguardano nei tuoi ambiti di vita, nei tuoi ruoli e nelle tue relazioni.
Le informazioni emotive che ci arrivano ‘da Emozion’ dovrebbero aiutarci a comprendere la situazione ed agire al meglio per cercare di risolvere il problema. A volte siamo capaci di usare il pacco emotivo al meglio e ciò ci permette di soddisfare i nostri bisogni e ritrovare un nostro equilibrio. Ma purtroppo molto spesso rifiutiamo il pacco con tutte le informazioni che contiene perché crediamo contenga sostanze nocive o semplicemente perché non lo abbiamo ordinato e non ce lo aspettavamo.
Fuor di metafora, troppo spesso siamo propensi a rifiutare di accogliere le nostre emozioni e di farne buon uso ovvero di metterle a disposizione di azioni efficaci a soddisfare bisogni e risolvere problemi. E perché? Perché le emozioni hanno una brutta fama. Per quali motivi? Per ragioni culturali, sociali, familiari, individuali, molti di noi considerano le emozioni come nemiche piuttosto che come amiche e alleate nel nostro tentativo di essere felici.
Cerchiamo di evitare la paura, ma perdiamo il suo valore fondamentale per la sopravvivenza. Diventiamo impauriti dalla paura e con ciò ci precludiamo di rassicurarci su pericoli inesistenti, su situazioni affrontabili, perdendo la possibilità di distinguerli dai veri pericoli che incontriamo nella vita. Una persona che vive cercando di scacciare ogni paura finisce di fatto per non vivere.
Cerchiamo di evitare la tristezza perché abbiamo imparato a considerarla un’emozione da deboli o perché la confondiamo con la depressione e temiamo di sprofondare nell’abisso più doloroso.
Cerchiamo di evitare la rabbia perché abbiamo paura della nostra stessa rabbia, paura di perdere il controllo della rabbia o paura di perdere persone e relazioni se ci arrabbiamo.
E poi… Spesso proviamo vergogna per le emozioni che proviamo o senso di colpa se ci sentiamo arrabbiati o se proviamo ansia o se proviamo gioia ed entusiasmo. Infatti, oltre che per tante altre emozioni spiacevoli che non vogliamo accogliere, a volte abbiamo poca confidenza anche con quelle gradevoli, con la gioia, quasi ne avessimo paura o fosse comunque disdicevole provarle.
Purtroppo non conoscere bene le emozioni o non riconoscerle in noi o non accettarle finisce per diventare un processo che ci fa perdere contatto con le parti più sane e vitali di noi, letteralmente quelle che sono responsabili di farci sentire vivi. E infatti… Solitamente le emozioni non accolte, prima o poi si trasformano in sintomi e malesseri vari, fisici e psicologici e disturbano il nostro modo di stare con noi stessi e con gli altri.
Ogni percorso di crescita personale e cura di sé parte dal riprendere il contatto con le emozioni come parti fondamentali del nostro equilibrio psicofisico e interpersonale.
La cura prevede di imparare ad accogliere il pacco ‘di Emozion’…
E magari in quel pacco potresti trovare anche ‘Alice nel paese delle miserie’, il mio libro che puoi ordinare su qualsiasi store on line oltre che nelle librerie.
Il pacco da Emozion
