Il problema non è quello che fai in una certa situazione né quello che hai fatto una volta in una specifica situazione, ma quello che continui a fare in tutte le situazioni.
Se sei impaurito e scappi, è comprensibile…
Se sei triste e ti ritiri a leccarti le ferite, è sensato…
Se sei arrabbiato e lo esprimi con veemenza, ci può stare…
Il problema è l’eccesso. Quando tutto ti spaventa e scappi sempre… Quando sei continuamente invaso dalla tristezza e ti isoli da tutto e tutti… Quando tutto ti fa arrabbiare e sei perennemente sul piede di guerra…
Spesso, inoltre, il rimuginare non ti aiuta: pensi, ripensi e ci ripensi, in modo incessante, trasformando una frustrazione iniziale in una catastrofe che ti annienta di paura, in un’angoscia di desolante solitudine, in una rabbia cronica che ti avvelena.
Conosci qualcuna di queste situazioni?
Il problema è come tratti quello che ti succede. Come, tentando una soluzione, amplifichi il problema.
Probabilmente hai imparato a comportarti così fin da piccolo. Certamente continui a comportarti così oggi, anche se non ti è utile.
Per uscire fuori da questi meccanismi ripetitivi devi:
Riconoscerli in azione, nel modo in cui affronti i problemi quotidiani e nelle tue relazioni.
Cercarne il senso nella tua vita attuale: come cerchi di soddisfare certi bisogni, ma finisci per aumentare la frustrazione.
Cercarne il senso nella tua storia: come sono nati e a cosa ti sono serviti.
Provare a introdurre dei cambiamenti: nuovi pensieri, nuovi comportamenti, ridurre il rimuginare.
Verificare cosa funziona di questi cambiamenti, per consolidarlo.
Cercare di capire cosa non funziona e apportare correttivi: sviluppare nuovi pensieri e nuove azioni cercando di trovare soluzioni utili invece che ripetere i soliti modi disfunzionali di affrontare stress e frustrazione.
Per tutta la vita
