La psicoterapia, a volte, conduce ad una consapevolezza dolorosa; raggiungi una certa consapevolezza di come sta andando la tua vita, delle scelte fatte e non fatte, di sfortune e ostacoli che ti sono venuti a trovare, oltre che delle opportunità che hai avuto per costruire la tua felicità, con il corteo di emozioni, più o meno dolorose, che accompagnano questa consapevolezza. A fronte di questa chiarezza raggiunta, è anche importante che tu diventi consapevole della posizione che stai assumendo rispetto alla consapevolezza raggiunta e che tu possa chiederti: sto affrontando al meglio ciò di cui sono consapevole? Quale potrebbe essere una posizione più utile?
Durante il percorso di cura ed evoluzione personale certamente si incontrano momenti in cui dobbiamo fare i conti, dolorosamente, con rimorsi, rimpianti, fallimenti, perdite, frustrazioni antiche, delusioni attuali, impotenza, limiti, necessità, a volte, di ridimensionare i nostri progetti (affettivi, lavorativi, personali, ecc.). Al tempo stesso, a partire dal dolore, è importante attivare la fiducia in sé e anche nell’aiuto degli altri, la fiducia nel potercela fare e conseguentemente la speranza di modificare ciò che oggi non ci piace o di imparare ad accettare e convivere con ciò che non possiamo modificare. Fiducia e speranza sono due valori apparentemente astratti, basati in realtà su azioni concrete: cosa posso fare io concretamente e nello specifico per affrontare ciò che sto vivendo?
La psicoterapia è consapevolezza dolorosa e anche padronanza, proattività. Imparare ad agire con responsabilità. Imparare a rispondere in modo adeguato a ciò che appartiene alla nostra realtà attuale, per come si presenta, nei suoi aspetti dolorosi e in quelli positivi, coi limiti e con le risorse, con l’impotenza e con le possibilità.
Come puoi tu agire per affrontare ciò che ‘ti è capitato’?
Come ti organizzi rispetto alla consapevolezza dolorosa
