Un po’ sei quello che sei, con le tue caratteristiche distintive, la tua specialità della casa, così come l’hai costruita negli anni, insieme a chi ha messo le fondamenta e a chi ci ha lavorato per creare pavimento, muri portanti e pareti fino al tetto.
Un po’ sei QUELLO CHE FAI CON QUELLO CHE SEI. Quello che ci vuoi fare con questa casa. Magari è stata sottoposta ad intemperie e terremoti o ad altri eventi naturali che l’hanno messa a dura prova. O semplicemente hai voglia di nuovo, di un ampliamento, di un abbellimento.
E per iniziare la ristrutturazione devi chiederti l’autorizzazione. E devi darti il permesso di rivisitare il progetto, mettere in discussione vecchie certezze solide che stanno traballando.
Fuor di metafora, puoi sempre dare a te stesso la possibilità di rivedere ciò che non ti piace della tua vita, puoi sempre dare a te stesso il permesso interiore di cambiare ciò che ti genera frustrazione, delusione e sofferenza. E puoi anche imparare ad accettare con serenità ciò che ti è impossibile cambiare.
Due sono i pilastri del lavoro di cura di sé inteso come prendersi cura di sé anche prima di dover curare sintomi e problemi:
CONSAPEVOLEZZA. Conoscere se stessi e il proprio funzionamento individuale e nelle relazioni. Conoscere i propri modi di pensare e agire, la propria sensibilità e reattività emotiva, i propri valori e il senso delle proprie scelte, quelle quotidiane e quelle di una vita.
RESPONSABILITÀ. Cosa facciamo con la consapevolezza maturata. Come decidiamo di agire in base alla consapevolezza dei nostri bisogni e delle nostre frustrazioni, dei nostri valori e dei nostri sogni. Ovviamente anche in base alle nostre risorse e ai nostri limiti.
I mezzi per il tuo cambiamento consapevole e responsabile possono essere i più svariati, potresti ad esempio cominciare dalla lettura di ‘Alice nel paese delle miserie’, il mio libro che puoi ordinare direttamente in libreria oppure on line.
Quello che fai con quello che sei
