Ad ogni emozione corrisponde un bisogno. Ad ogni bisogno soddisfatto corrisponde un’emozione positiva, come gioia, appagamento, entusiasmo, euforia.
Ad ogni bisogno non soddisfatto o frustrato corrisponde un’emozione negativa, ad esempio la paura se è insoddisfatto il bisogno di sicurezza, la tristezza se c’è una perdita in atto ed è insoddisfatto un bisogno di legame, la vergogna se è minacciata la propria immagine sociale e così via.
A fronte di ogni emozione puoi avere un’azione utile per affrontare la situazione. Ad esempio, alla gioia può corrispondere la volontà di condividere o la volontà di esprimere il proprio entusiasmo e la propria soddisfazione, la tristezza invece potrebbe portare a un’azione di ricerca di consolazione e di conforto; la vergogna potrebbe portare ad un evitamento o ritiro oppure anche cercare di riparare il danno all’immagine; la paura può portare all’azione di proteggersi o di prevenire una situazione di pericolo, la rabbia può portare a una situazione di riparare il torto subito o mettere un confine a un invasore o altre azioni utili rispetto al tipo di rabbia e al tipo di bisogno insoddisfatto.
Già conoscere questo semplice funzionamento, e riconoscere in azione il rapporto tra emozioni, bisogni e azioni e anche il loro circolo virtuoso o vizioso può essere un potente strumento di consapevolezza per comprendere come vivi le situazioni e come puoi governare quelle stesse situazioni.
Se proprio non ti è chiaro questo schema di consapevolezza, ti puoi far aiutare da ‘Alice nel paese delle miserie’, il mio libro che puoi ordinare direttamente in libreria oppure on-line. Nel libro troverai numerosissimi esempi di questo rapporto tra ciò che provi (emozione) ciò che vorresti o avresti voluto (bisogno) ciò che è stato soddisfatto e ciò che è stato insoddisfatto e anche come puoi in qualche modo governare la situazione di soddisfazione e di insoddisfazione (azione).
Emozione… Bisogno… Azione…
