… e tutto mi sembrava andasse bene…

Sei un bambino… Hai tanti bisogni… E il bisogno che qualcuno si prenda cura di te… Insomma che ti aiuti a soddisfare i tuoi bisogni… Questo qualcuno c’è… Che bello!!! Sei soddisfatto e cresci sano e libero, imparando a tollerare comunque un certo grado di frustrazione, non sempre è tutto perfetto e questa palestra fin da piccolo ti servirà per quando sarai grande, per sapere come muoverti per essere felice. Che bello!!!
Non sempre però… Non per tutti…
Sei un bambino… Hai tanti bisogni… E il bisogno che qualcuno si prenda cura di te… Insomma che ti aiuti a soddisfare i tuoi bisogni… Questo qualcuno non c’è… Che dolore!!! Sei trascurato e così ti senti… Triste… Spaventato… Arrabbiato… Ti senti rifiutato e abbandonato… Ti fai l’idea di te di non essere degno d’amore e che non vali come persona… E cominci a raggiungere altre conclusioni su come funzionano le cose, il mondo, le persone, i rapporti… Che dolore!!! È l’origine della tua ferita, della tua vulnerabilità.
Cerchi di organizzarti: cosa mi conviene fare per sopravvivere ed ottenere quel minimo indispensabile di vicinanza, protezione e cura? Questo si chiede la tua parte intuitiva, intelligente e creativa. E trova delle risposte. Diventano il tuo marchio di fabbrica, il tuo ‘carattere’, il tuo modo di essere e stare al mondo e con gli altri. Ti dai delle regole per andare avanti: questo devo fare, questo non devo fare, questo posso fare, questo è meglio di no. Impari le regole del lecito e del proibito. Devi impararle, devi seguirle, ne va della possibilità di crescere e diventare una persona, con una ferita che cerchi di ‘curare’. Fin da bambino. E così vai avanti per anni. Forse per tutta la vita, riuscendo a trovare il tuo posto nel mondo, un senso alla vita e un certo grado di realizzazione personale e soddisfazione.
Altre volte, invece (per altre persone), ad un certo punto, compaiono sintomi e una sofferenza fisica ed emotiva. Eventi di vita attuali hanno riaperto la ferita, le strategie di adattamento antiche non funzionano più, l’equilibrio precedente è incrinato. Nei comportamenti e nelle esperienze dell’adulto torna a farsi sentire, urlando, il bambino addolorato, arrabbiato, spaventato, triste, solo.
È il momento della ‘cura’. Forse di iniziare per la prima volta a riconoscere quel bambino trascurato e a prendersene cura.
La psicoterapia può fornire quella ‘esperienza emotiva correttiva’ che permette di guardare il passato con occhi diversi; non per modificarlo, è impossibile, ma per cambiare il significato attribuito a certi eventi e per rivisitare le vecchie credenze (su sé, sugli altri, sul mondo) che hanno avuto origine a quel tempo e che, dolorosamente, hanno guidato il comportamento e l’esperienza della persona da allora fino ad oggi. Per imparare a contenere e lenire quel dolore vivo ancora oggi. Per passare dalla miseria alla meraviglia: ‘Alice nel paese delle miserie’ è il mio libro che puoi ordinare direttamente in libreria oppure on line e che può essere un’utile guida del percorso di ‘crescita e guarigione’.

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