Il tuo stile di reattività alla frustrazione

Tutti viviamo frustrazioni perché tutti incontriamo uno scarto tra ideale e reale, tra i nostri desideri e bisogni e l’effettiva possibilità di realizzarli e soddisfarli. A volte sono piccole frustrazioni, altre volte sono frustrazioni dolorose che lasciano ferite.
A parità di frustrazione, tuttavia, ciascuno di noi la affronta in maniera diversa e ne esce fuori in maniera diversa.
Ferma restando la necessità di distinguere da situazione a situazione e fermo restando che ciascuno di noi non sempre reagisce allo stesso modo alle frustrazioni e alle delusioni, è però utile individuare una nostra ‘tendenza tipica’ di reagire e governare quello scarto tra ciò che vorremmo e ciò che otteniamo, tra ciò che avremmo voluto e ciò che abbiamo ottenuto.
Questa diversità è rintracciabile a partire dall’osservazione del dialogo interiore della persona, i pensieri che le girano in testa.
Ad esempio, una frustrazione abbastanza comune, di rilevanza diversa a seconda dei casi, è quando ‘qualcuno fa un ritardo che ci crea difficoltà’. Intanto è utile comprendere quale difficoltà e quanto importante per noi ovvero quanto ha minacciato o pregiudicato i nostri bisogni. Ritardo di 5 minuti o di mezz’ora? Ritardo ad un caffè o ritardo sul lavoro o per prendere un treno?
A questo punto il dialogo interiore potrebbe focalizzarsi in diversi punti e assumere diverse forme. Reazioni possibili (pensieri, stati d’animo e azioni) sono: arrabbiarsi e manifestarlo direttamente oppure tenere dentro la rabbia e mettere il broncio; sentirsi non considerati e restare in silenzio a ruminare su quanto poco importanti siamo per l’altra persona; non sentirsi rispettati e ‘fare la morale’; cercare di comprendere e giustificare l’altra persona, magari invitandola ad essere più puntuale la prossima volta; non notare affatto il ritardo e non sentire la frustrazione; sentire rabbia e dispiacere, ma mantenere un comportamento accondiscendente; giudicare pesantemente la persona per la grave mancanza di rispetto; ecc. È ovvio che potrei continuare all’infinito con esempi di reazioni possibili tenendo conto della diversa importanza che quella frustrazione riveste per la persona e per il rapporto interpersonale.
Queste varie modalità, soprattutto quando sono tipiche della persona, originano nella storia dell’individuo. Quando hai imparato a reagire come reagisci? A cosa ti è servito? A cosa ti serve oggi? Potresti reagire in altri modi? Perché no? Se sì, perché non lo fai?
Quando una persona mi chiede aiuto, nella diversità dei problemi e delle situazioni riportate, lavoro per aiutarla a comprendere il suo ‘stile di reattività alla frustrazione’, per cercarne il senso e il valore per quella persona ed eventualmente per cercarne un altro più utile in termini di adattamento alla realtà, efficacia personale e serenità nei rapporti interpersonali. Verso un comportamento più maturo, consapevole e responsabile.
Le miserie che viviamo un po’ tutti nella quotidianità (‘Alice nel paese delle miserie’ è il mio libro che puoi ordinare direttamente in libreria oppure on line) possono essere intese anche come difficoltà che incontriamo a fronteggiare le frustrazioni che ogni giornata ci presenta.

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