Ciascuno di noi ha un proprio modo unico e abituale di reagire alla frustrazione e alla delusione. Lo abbiamo imparato da bambini, lo abbiamo appreso attraverso insegnamenti diretti ed espliciti da parte dei grandi, ma più frequentemente e potentemente attraverso ciò che abbiamo visto e imitato, in modo per lo più inconsapevole. Senza saperlo, con tutta la nostra intelligenza adattativa, creativa e intuitiva, ‘abbiamo scelto’ quale fosse il modo migliore per affrontare qualcosa che ci veniva a trovare nonostante non lo avessimo invitato. Mi riferisco appunto ad esperienze dolorose, frustranti e deludenti con cui ‘abbiamo dovuto’ fare i conti fin da piccoli. Certi comportamenti dei genitori e di altri parenti, di insegnanti e coetanei, di altre persone che hanno rappresentato per noi una palestra per imparare come funziona il mondo e come è utile comportarsi per sentirsi ‘sufficientemente’ sereni e felici, compresi e amati, apprezzati e sostenuti, desiderati all’interno di relazioni, legami e gruppi.
Frustrazione e delusione sono inevitabili… È l’esperienza che viviamo quando le cose e le persone sono diverse da come vorremmo fossero.
Possiamo reagire, più o meno consapevolmente e intenzionalmente, con:
– emozioni varie quali tristezza, angoscia, rabbia, paura, senso di colpa, vergogna, ecc.
– interpretazioni e pensieri molteplici quali “è colpa mia”, “non è giusto”, “ma come ha fatto quella persona a comportarsi così”, “è una catastrofe”, “me lo merito”, “non me lo merito”, “è insopportabile”, “sono sfortunato”, “è quello che dovevo temere”;
– comportamenti diversi quali ritirarsi, aggredire, parlare, chiedere, cambiare direzione (nei desideri e bisogni e con diverse azioni utili), chiudersi in se stessi, ma anche stordirsi, rifugiarsi nell’essere iper-affaccendati (per non sentire e non entrare in contatto coi propri dolori), ecc.
Tendenzialmente reagiamo come abbiamo sempre fatto. A volte ci è utile anche oggi e manteniamo quel modo di reagire; altre volte non è utile, anzi proprio dannoso e disfunzionale e siamo chiamati a modificare qualcosa. Questa sostanzialmente è la via della cura. Questa è la via che ti permette di trasformare le tue miserie nelle tue meraviglie. In ‘Alice nel paese delle miserie’ (il libro che puoi ordinare direttamente in libreria oppure on line) troverai numerose indicazioni pratiche per muoverti tra ciò che è stato ed tuttora inevitabile e ciò che puoi sempre scegliere nella direzione della vita che consapevolmente vuoi creare…
L’inevitabile e la scelta
