Ripartire dai danni fatti dalla grandine a volte o quasi sempre è l’unica cosa che possiamo fare.
Ormai è successo. È passato. È andata così. Da ciò che c’è ora possiamo ripartire.
La grandine potrebbe essere una malattia, un fallimento in qualche area della nostra vita, una separazione affettiva, qualsiasi altra esperienza che ha fatto danni nel nostro cuore, nella nostra mente, nel nostro corpo.
Dai danni emotivi e materiali possiamo ripartire attraverso un sano processo di lutto, attraversando diverse fasi:
– riconoscimento della realtà dolorosa e frustrante (perdita, danni, vuoto, mancanza, ecc.)
– espressione adeguata delle emozioni di dolore, rabbia, tristezza, paura, senso di colpa, vergogna, angoscia, solitudine, disperazione, ecc.
– ricerca di vicinanza e sostegno per i nostri bisogni di cura del dolore
– accettare che qualcosa o qualcuno non c’è più
– accettare ciò che avremmo voluto ci fosse ma non c’è mai stato
– imparare dai nostri errori per prevenire situazioni simili in futuro
– ripartire da ciò che è rimasto, da ciò che c’è, dalle nostre qualità e risorse nonostante il necessario ridimensionamento che potremmo dover accettare rispetto a certi nostri sogni e progetti.
Ripartire dalla grandine
