Lasciare andare…

La nostra mente ha la capacità, che può diventare paradossalmente un problema, di ‘ELABORARE IL PRESENTE ALL’INFINITO’.
Quando sperimentiamo qualcosa di negativo, una frustrazione di un bisogno, una delusione da qualcuno o da noi stessi, potremmo affrontare la situazione in un tempo giusto per risolvere il problema: cercare di trasformare la frustrazione in soddisfazione, la delusione in miglioramento di sé e dei rapporti con altre persone, accettare ciò che non siamo riusciti a cambiare ed essere sereni di fronte alle cose che non vanno come vorremmo. Invece, la nostra mente si ingarbuglia in un LABIRINTO infinito di RUMINAZIONE (su ciò che avrebbe potuto e dovuto essere) e di RIMUGINIO (su ciò che potrebbe essere da ora in avanti) che rende l’esperienza dolorosa ‘sempre presente e mai veramente risolta e abbandonata’. Valga un esempio per tanti: siamo stati lasciati dal partner e dopo un sano processo di LUTTO DOLOROSO PER LA SEPARAZIONE (con ‘l’attraversamento utile’ di ‘emozioni legittime’ quali tristezza, rabbia, solitudine, rifiuto, disgusto, sensi di colpa, paura, senso di abbandono, vergogna, senso di sé sbagliato, difettoso, inferiore, inadeguato, ecc.) continuiamo ad INDUGIARE in PENSIERI RUMINATIVI (Perché è successo? Perché l’ha fatto? Come è possibile che…?) e RIMUGINATIVI (Come farò…? E se adesso resto solo?) che ci impediscono di ‘lasciare andare’ veramente il nostro ex partner, lasciarlo uscire dalla nostra vita, dalla nostra mente, dal nostro cuore, dalle nostre viscere.
L’ex se n’è andato, ma noi lo teniamo con noi a farci male!
Quando, invece, un SANO PROCESSO DI LUTTO PER LA FINE, in modo simile a quando perdiamo persone care decedute, richiede certi passaggi interiori fondamentali:
– MI MANCHI… Con tutte le emozioni connesse da vivere, attraversare, superare…
– GRAZIE! Certamente… Per quello che mi hai dato e per quello che mi hai insegnato, per cosa ho potuto imparare con te e per chi sono diventato…
– VAFFA! Eventualmente… Per i sentimenti di rabbia, dolore, ingiustizia, danno, vuoto, disorientamento … Vaffa a te… Vaffa a me stesso… Ognuno per i suoi comportamenti…
– TI PORTERÒ SEMPRE CON ME… In una forma a me utile…
– TI LASCIO ANDARE… Tu la tua vita (anche oltre la morte) … Io a costruire il resto della mia vita…

Passi questi, di un processo di ‘lutto’, che non sono lineari, ma avvengono a spirale, richiamandosi l’un l’altro, ripetendosi fino a quando è utile al risultato di mettere ‘punto e a capo’.
Il percorso è molto simile in tante relazioni: che riguardi la fine di una storia sentimentale, la morte di una persona cara, la rottura definitiva di un’amicizia, così come la fine di un rapporto lavorativo; la cosa importante è arrivare in un tempo buono, sano e utile per sé a lasciare andare l’altro per ‘FARE SPAZIO’, per liberare energie, per guardare avanti a partire da un RINNOVATO ‘SENSO VITALE DI SÉ’, pieno di desiderio, possibilità, fiducia, speranza, creatività…

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