Compagni di viaggio

Purtroppo siamo abituati ad essere i peggiori nemici di noi stessi. Forse non sempre e nemmeno spesso, forse sì. Forse è una generalizzazione eccessiva, forse no. Forse funzioniamo così, ma non sempre ce ne rendiamo conto.
Di fronte alle difficoltà quotidiane spesso siamo autocritici fino al disprezzo di noi stessi quando non riusciamo a raggiungere i nostri obiettivi. Quasi sempre siamo più comprensivi verso gli altri che vivono le nostre stesse esperienze o avversità. Ma trattiamo male noi stessi per non essere all’altezza di ciò che pretendiamo di dover essere.
Forse non è sempre così, probabilmente però ciascuno di noi si è trovato in questo stato d’animo in cui, invece che sostenerci e incoraggiarci, ci buttiamo ancora più fango addosso e sprofondiamo nella vergogna, nel senso di colpa, nella svalutazione di noi stessi fino a sentirci falliti che non meritano altro che miseria. A volte arriviamo a forme, più o meno consapevoli e più o meno intense, di autopunizione e autolesionismo. Mi riferisco anche alle varie forme di abuso di sostanze (droghe, tabacco, alcol, cibo) e alle dipendenze comportamentali (gioco d’azzardo, Internet e social media, shopping compulsivo, dipendenza da pornografia, ecc.) in cui, in modo quasi sempre inconsapevole, usiamo tali comportamenti come tentativi di automedicazione del dolore emotivo, evidentemente tentativi che non solo non risolvono, ma finiscono per amplificare il dolore e i vissuti di fallimento.
Insomma, è importante rendersi conto di cosa viviamo e di come ci trattiamo, spesso aggiungendo sofferenza ulteriore al dolore originario.
Forse è il momento, proprio ora, e da ora in poi, di cominciare a trattarti in un altro modo.
Sei sempre con te stesso… Allora è il caso che ti alleni a trattarti bene…
Come?
Sviluppando la compassione ovvero la sensibilità alla sofferenza propria e altrui. Non pena né vittimismo né deresponsabilizzazione. Piuttosto il desiderio profondo di alleviarla concretamente con un impegno quotidiano. Magari anche prevenirla rispetto ad una futura situazione.
In tre direzioni, come ci insegnano diverse pratiche orientali e occidentali (Gilbert, Neff, Salzberg, Tich Nath Hanh, tanto per invitarti a qualche approfondimento pratico):
1. Verso gli altri
2. Verso se stessi
3. Dagli altri
Esistono diversi metodi e percorsi per sviluppare la compassione. Anche in psicoterapia si può imparare a sviluppare il sé compassionevole…

Buon viaggio…

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