Sulla strada…

Per non sentirti in colpa devi evitare di ferire qualcuno…
Per non ferire devi evitare di giudicare…
Per non giudicare devi comprendere il bisogno che motiva il comportamento dell’altro…
Per comprendere l’altro devi ricordare che ciascuno di noi sta combattendo la propria battaglia…

In queste poche righe possiamo trovare molta della nostra sofferenza e anche molte possibilità per alleviarla e superarla. Quindi per impegnarci a creare la nostra qualità di vita.
Innanzitutto, ciascuno di noi più che una battaglia sta percorrendo la sua strada. E sta facendo del suo meglio. Sta cercando di cavarsela a partire dalle condizioni da cui proviene. Sta cercando di realizzare un progetto di vita più o meno consapevole. Un progetto che deve essere fatto prima di tutto di sopravvivenza. E se un tempo voleva dire soprattutto sopravvivenza fisica, oggi vuol dire prima di tutto sopravvivenza emotiva ovvero soddisfazione dei propri bisogni di amore e stima da parte degli altri e amarsi e anche donare a se stesso amore e accettazione, oltre che apprezzamento e autoincoraggiamento.
Dietro i comportamenti di una persona (che potresti anche essere tu) ci sono sempre dei bisogni. Spesso i comportamenti non ci piacciono, ma è importante cogliere il bisogno che li motiva: non per farceli piacere né per giustificare comportamenti violenti o scorretti o ingiusti o sbagliati in base a certe regole; ma per farci comprendere quello che sta succedendo in modo più utile a noi e alla relazione.
Giudicare gli altri (o se stessi) significa appunto ergersi ad un piano superiore per sentenziare ciò che è diverso da come dovrebbe essere. Questo è fondamentale se parliamo di specifici comportamenti che vanno ostacolati e impediti se creano danno, ma il giudizio non è giustificato se rivolto all’intera persona che sta compiendo quel comportamento ‘sbagliato’. Proprio per i motivi suddetti: anche quella persona (che potremmo essere noi stessi) sta percorrendo il suo viaggio, cercando di cavarsela al meglio per soddisfare i suoi bisogni.
Se impari a distinguere il comportamento dalla persona che lo compie, puoi iniziare a costruire relazioni (anche con te stesso) maggiormente consapevoli e meno giudicanti. Magari scegliendo di non avere a che fare con quella persona, senza per questo pretendere che l’altro debba compiere il suo cammino come piace a te o sarebbe giusto per te.
In questo modo puoi affrancarti dal tuo bisogno, più o meno consapevole, di controllare tutto e tutti e puoi, più sanamente per te, impegnarti a fare scelte autonome, consapevoli, responsabili, fondate sui tuoi valori ovvero guidate da ciò che ‘veramente’ può fare la differenza nella tua vita…

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