La speranza è la prima che dobbiamo far vivere. Con quello che ci è successo dobbiamo imparare a dire “è così”. Siamo stati licenziati o lasciati dal partner, ci hanno bocciato all’esame o abbiamo subito un lutto importante, qualcosa è andato storto e ci è venuta a trovare anche una malattia. Tra lockdown esteriori e interiori.
Magari abbiamo provato a cambiare il cambiabile, ma ad un certo punto abbiamo incontrato la nostra impotenza, l’impossibilità di cambiare ulteriormente. E non ci resta che imparare a dire “è andata così”.
Dopo aver pianto l’utile e il necessario, dopo aver imprecato l’imprecabile, dobbiamo energizzare la speranza… Come? In tre passaggi.
1. Sperare sempre in una vita dignitosa, che tu abbia 20 o ottant’anni, che tu ti senta fallito o abbia una malattia, definisci cosa significa per te vivere una vita che valga la pena e la gioia di essere vissuta…
2. Accetta cosa devi accettare… Perché non lo puoi cambiare…
3. Impegnati concretamente, un passo alla volta, a realizzare ciò che è importante per te e definisce la tua idea di vita dignitosa, piena di senso e valore…
Dal paese delle miserie a quello delle meraviglie… Buon viaggio…
Energizzare la speranza
