Sappiamo che a volte o molto spesso le cose non sono proprio esattamente come vorremmo che fossero. È la realtà della frustrazione e della delusione, esperienze quotidiane più o meno intense e numerose. Esempi: sveglia che non suona, sveglia che suona; traffico, ruota bucata; i figli non ti ascoltano, i genitori non ti ascoltano; litighi col partner; il capo è un tiranno, il capo è incompetente; collaboratori ferocemente competitivi, collaboratori menefreghisti; professori inadeguati; ingiustizie dietro l’angolo; qualche malattia, qualche incomprensione con un amico, qualche perdita materiale e affettiva.
Cosa puoi fare? Cosa devi fare?
CONTENERE il DANNO per quanto possibile e nella misura in cui puoi intervenire sui fatti e sulle conseguenze.
METTERTI in DISCUSSIONE ovvero divenire consapevole di quale sia il tuo contributo alla faccenda. Cosa hai fatto e non hai fatto. Cosa avresti dovuto fare e cosa non avresti dovuto fare.
PRENDERTI CURA delle tue EMOZIONI: rabbia, tristezza, senso di colpa, preoccupazione, ecc.
OCCUPARTI dei tuoi BISOGNI frustrati cercando di cambiare il cambiabile.
AGIRE il prima possibile per iniziare il processo di recupero e cura. Iniziare ad agire, iniziare a riflettere, iniziare a cambiare, iniziare a curare.
La traccia è semplice in teoria, in pratica devi essere attento a curare ogni aspetto che va dalla consapevolezza della mancanza alla responsabilità di farci qualcosa in prima persona.