Si narra che la speranza sia l’ultima a morire. In molte circostanze, proprio quelle del morire, quando l’angoscia di morte ti viene a trovare, dobbiamo proprio sperare che la speranza sia l’ultima ad arrendersi. Anzi sperare non basta. Dobbiamo attivamente e concretamente mettercela tutta per aggrapparci alla speranza.
Fortunatamente, la vita ci presenta, speriamo più tardi che mai, queste circostanze angoscianti, solo in rare occasioni, a qualcuno solo dopo molti anni, quando sappiamo che è pressoché inevitabile.
Dopo questa botta di allegria, voglio veramente rallegrarti dicendo che la speranza invece deve essere la prima ad estinguersi quando si tratta di relazioni interpersonali. Altrimenti rischi di dare miseramente ragione al tizio che ironicamente dice “aspetta e spera” ovvero che ti ricorda che i tuoi problemi sono proprio tuoi e che in prima persona devi impegnarti a riflettere e soprattutto agire per cambiare ciò che desideri cambiare. Ed effettivamente come dargli torto?!
Spesso indugiamo in questo comportamento ‘miserevole’, a volte lamentevole, perché gli altri non fanno quello che dovrebbero fare, non si comportano come a noi piacerebbe, non sono persone che ci vanno a genio.
In tali circostanze emotive, è bene ricordare la preghiera della gestalt di Fritz Perls (terapeuta geniale), qui parafrasata: “… Io non sto al mondo per soddisfare le tue aspettative… E nemmeno tu per me… Possiamo essere felici insieme oppure allontanarci ognuno per affari suoi…”. Essenziale, forse cruda, certamente fondamentale per rappresentare i rapporti interpersonali di tutti noi, da quelli con i genitori (quando siamo adulti) a quelli con il fruttivendolo. Nessuno deve plasmarsi per essere quello che vuole un altro. Il rischio, anzi la certezza, è la sofferenza di entrambi, per qualcuno prima, per l’altro poi.
Quindi, in estrema sintesi, per uscire da questa miserevole trappola auto-procurata, per realizzare la vita che desideri, lascia la speranza fuori dalla porta e fai entrare l’impegno concreto ad agire in modo consapevole e responsabile. Tu in prima persona, tra potere e limiti, sei creatore della tua vita… Speriamolo almeno…
L’ultima è la prima
