Il lockdown primaverile mi ha portato a fare un piccolo orticello. Semi, acqua e sole, un po’ di fatica, molta cura e poi un discreto raccolto. Gratificante per me che non sono proprio un contadino. A fine estate un’altra semina, broccoletti, acqua e sole e poco altro. Un inverno gustosissimo per me che sono amante di questa verdura.
Tu quali semi hai piantato? Cosa stai facendo per prendertene cura?
Ogni incontro è un seme. Con una persona. Con un’esperienza difficile e quindi con un’opportunità. Con un lavoro. Con un collega di lavoro. Con un gruppo di lavoro. Con un incidente. Con una malattia. Con un libro o con un post. Con un film, una canzone. Con una qualche opera d’arte. Con un viaggio. Con un amico. Incontri cercati o semplicemente capitati. Insomma, potremmo dire, tutto è seme. Il resto dipende da te.
È vero che alcuni semi sono più forti di ogni tentativo di cura e fanno un loro percorso che non tiene conto di cosa fai. Così come è vero che esistono la grandine e altri fattori da noi incontrollabili. È anche vero che la maggior parte dei semi hanno bisogno della tua cura, del tuo intervento amorevole. Di cosa ci fai tu con ciò che incontri, che cerchi o che ti capita per caso.
Nota con cura cosa stai permettendo che i tuoi semi diventino… E scegli cosa fare. Continuare… Cambiare…
Da ultimo, anzi primariamente importante. Il primo seme è l’incontro con te stesso. Come ti stai conoscendo? Come ti stai prendendo cura di te?
Ogni giorno è il primo del tuo nuovo anno…
Broccoletti

Bellissimo. Grazie
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