Riconosci che lo stress è in parte nella realtà esterna e in parte nei significati soggettivi che costruisci a partire da quella realtà esterna. Ad esempio, covid e lockdown, più o meno generalizzato, esistono, ma esiste anche il modo in cui tu li affronti: quello che pensi, come vivi la situazione, quello che fai. Altro esempio: una giornata storta è una giornata storta, e speriamo che finisca il prima possibile, ma tu puoi comunque dedicarti, fin da ora, a ciò che ti fa stare bene. Una relazione a volte diventa conflittuale, ma ciò non significa che sia necessariamente una cosa negativa.
Tanto più ti impegni ad osservare questo tuo modo di pensare e funzionare, questo modo di creare significati, tanto più puoi conoscere te stesso al fine di inventare strategie e trovare soluzioni ai problemi personali e interpersonali. Ad esempio, puoi osservare quando scattano in te certe emozioni: cosa ti fa arrabbiare, cosa ti spaventa, cosa ti rende triste, cosa ti fa sentire in colpa. Altro esempio, puoi imparare a scovare i pensieri che accompagnano queste emozioni: cosa pensi per arrabbiarti? Cosa pensi per preoccuparti? Quali idee ti rattristano? Ti senti in colpa quando pensi…? Ancora: puoi trovare strategie per regolare queste emozioni, per governarle ed esprimerle in modo adeguato. Puoi, ad esempio, esprimere la tua rabbia in modo utile e sano al fine di rimettere a posto le cose che non vanno; puoi cercare conforto per la tua tristezza, puoi cercare rassicurazione alla paura; puoi alleviare il senso di colpa mettendo riparo ai danni e alla sofferenza che hai procurato oppure toglierti un senso di colpa inutile perché non sei tu a doverti far carico del dolore altrui. Del resto, puoi o forse devi anche smettere di combattere ciò che non puoi cambiare e accettare che a volte le cose sono così e niente altro ci puoi fare…
Insomma, per prenderti cura di te devi iniziare da te…
Per prenderti cura di te
