Noi funzioniamo in gran parte in base ad automatismi. Automatismi di pensiero e di azione. Modalità che si ripetono uguali a se stesse, molte volte al giorno e in diversi contesti di vita. La nostra identità si organizza intorno a questi nostri automatismi. Questi automatismi hanno uno scopo, un senso, un valore e vanno rispettati. Gli automatismi sono economici, ci fanno risparmiare energie da dedicare a tutti i nostri interessi e scopi. Solo che a volte i nostri automatismi sono così rigidi che ci procurano problemi invece che farci stare bene.
Comincia allora ad osservare i tuoi automatismi, semplici o complessi che siano: osserva i tuoi automatismi, mentre li stai per attivare, mentre li stai mettendo in atto o dopo averli messi in atto. Conta tutte le volte che riesci ad individuare un tuo automatismo, in qualsiasi ambito di vita: a casa, a lavoro, da solo, con gli altri; automatismo nel comportamento, automatismo di pensiero, automatismo corporeo, automatismo emotivo, ecc.. Ecco alcuni esempi:
- dico sempre sì;
- non dico mai no;
- tendo a non esprimere le mie opinioni;
- tendo a reprimere le mie emozioni;
- non chiedo mai aiuto;
- non chiedo mai quello che voglio;
- aspetto che gli altri capiscano ciò di cui ho bisogno;
- mi trattengo e poi esplodo;
- mi mordo le labbra quando sono arrabbiato;
- sospiro almeno 187 volte al giorno;
- allargo le mani quando mi sento rimproverata;
- sbuffo se mi sento controllata;
- i miei piedi ballano ‘nervosi’ sotto al tavolo.
Riconoscili… Contali… Senza giudicarli. Qualcosa significheranno. Qualcosa vogliono comunicare a te e agli altri. A qualcosa serviranno. Spesso sono meccanismi con cui ci proteggiamo dal contatto con emozioni dolorose, protezione che a lungo termine ci crea più problemi di quanto sollievo ci procura nell’immediato. Ad esempio:
- quando eviti una situazione sociale per timore del giudizio;
- quando rimandi un compito lavorativo o un appuntamento per timore di non essere all’altezza;
- quando cerchi di accontentare gli altri per evitare il conflitto;
- quando non riesci a farti valere e resti bloccato;
- quando ti chiudi nel tuo silenzio e nella tua solitudine;
- quando cerchi di dare di più anche se sei già sull’orlo dell’esaurimento;
- quando aggredisci l’altro e altro non riesci a fare;
- quando abusi di sostanze (cibo, droga, alcol, tabacco, ecc.);
- ma anche quando abusi del gioco d’azzardo, di internet o dei social media.
Allora… Scegli ora un automatismo su cui vuoi focalizzare la tua attenzione…
Osservalo… Notalo in azione…
Prova a fermarlo… E ascolta cosa succede dentro di te: cosa provi e cosa pensi… Se sei riuscito a fermarlo e anche se non ci sei riuscito…
Nota quali bisogni emergono e come puoi agire per cercare di soddisfarli…
Prova e vedi l’effetto che fa…
Questa semplice attivazione contiene la strada maestra che porta dalla consapevolezza e l’elaborazione dei propri meccanismi ripetitivi disfunzionali fino al cambiamento degli stessi o all’imparare a sostenerli e governarli in modo più utile ed efficace rispetto a prima…