Un contadino ricevette la visita del suo Dio, si inginocchiò davanti a Lui e lo ringraziò con fervore di avergli accordato il dono della vita. “Di tutto ti sono debitore eppure avrei una lamentela: lavoro per concimare le mie terre e farvi crescere grano in abbondanza e Tu mi mandi gli uragani, la siccità, gli uccelli voraci, i topi, le piogge torrenziali, l’epidemia. Per una volta non potresti risparmiarmi tutti questi mali?”.
Il Dio decise di soddisfare la preghiera del contadino; dopo la semina nessun uragano sollevò la terra, il clima fu mite tutto l’anno, piovve solo quando servì, non si vide l’ombra di un topo né di un uccello, nessun insetto dannoso. Per colpa della mancanza di ostacoli da superare, i semi indeboliti marcirono la loro buona terra senza neanche germogliare.
Di fronte a questi ostacoli, difficoltà, ferite abbiamo due possibilità: o reagiamo adottando un atteggiamento già sperimentato, quindi applichiamo una ricetta più o meno efficace che viene dal passato, nel qual caso facciamo ricorso alle forze di ripetizione e ci comportiamo da eredi; oppure possiamo rimetterci alla coscienza e alla creatività, a tutto quello che in noi vi è di più alto e innovativo, consentendo così all’ostacolo di diventare il nostro maestro e sarà questo che ci spingerà ad inventare una soluzione inedita”.
(Alejandro Jodorowsky, Marianne Costa)
Purtroppo spesso e per molti di noi la zona di comfort e le abitudini rassicuranti sono la strada privilegiata che tendiamo a percorrere e ripercorrere. Più o meno consapevolmente e intenzionalmente. A volte è utile e necessario, altre volte sarebbe fondamentale cercare ostacoli da superare e soluzioni da inventare… Il rischio è di smettere di crescere…
Per te com’è? Quanto e quando prediligi la ripetizione con poca fatica (forse) e quanto e quando ti fai guidare dalla curiosità e dall’ignoto? Quali prezzi scegli di pagare? In nome di quale valore per la tua vita?