Perché lo fai e perché vuoi continuare a farlo

I nostri comportamenti possono avere alcune direzioni specifiche, solo in parte per noi consapevoli. I comportamenti mirano:
• a soddisfare bisogni
• a realizzare desideri
• a raggiungere obiettivi
• a vivere in base a certi valori
• a creare e mantenere relazioni soddisfacenti
• a regolare le nostre emozioni, a fornirci sollievo da dolori emotivi
• ad esprimere pensieri ed emozioni
• a sostenere l’autostima.
Ogni comportamento a qualcosa servirà!
Esistono comportamenti utili a tali scopi e comportamenti non utili, disfunzionali, addirittura dannosi a noi stessi e alle nostre relazioni, nocivi per la nostra salute fisica e psichica, ad esempio tutte le abitudini negative, le condotte eccessive, fino alle vere e proprie dipendenze. Eppure, anche questi comportamenti problematici a qualcosa serviranno! Ad esempio, a cosa ti serve evitare certe situazioni? A cosa ti serve controllare certe persone? A cosa ti serve urlare? A cosa ti serve tacere? A cosa ti serve rinchiuderti nel silenzio? A cosa ti serve dormire ogni giorno fino a tardi? A cosa ti serve stare sveglio fino a tardi? A cosa ti serve digiunare? A cosa ti serve abbuffarti?
Come sappiamo tutti, per esperienza diretta e di persone a noi vicine, molte volte vorremmo abbandonare certe nostre azioni scomposte e distruttive, ma non ci riusciamo. Pur riconoscendo che “fanno male” non riusciamo a smettere. Cosa mantiene queste condotte disfunzionali? Certamente la risposta va cercata nella situazione specifica, caso per caso; al tempo stesso, alcune idee su cui riflettere possono essere valide per tutti. Ricordando prima di tutto che quello che facciamo ha un senso e un valore per noi, quindi esprime un qualche tipo di intelligente capacità di adattamento. Al tempo stesso, pur riconoscendo il valore complessivo per la persona, il singolo comportamento può e deve essere “criticato” per gli effetti negativi che procura alla persona stessa, ai suoi obiettivi, alle sue relazioni.
Partiamo, quindi, dal presupposto che: quello che facciamo è quello che scegliamo e quello che scegliamo è quello che vogliamo. Quello che facciamo è una nostra scelta, più o meno consapevole, comunque è frutto di “parti di noi, più o meno grandi”, che hanno l’intenzione di adottare quel comportamento. A qualcosa servirà!
L’idea guida per comprendere perché lo facciamo, perché vorremmo smettere e perché continuiamo a farlo è quella di interrogarci sulla funzione e sull’intenzione di quel comportamento. A qualcosa servirà!
Non sempre è facile. Spesso è difficilissimo. Parliamo, in molti casi, di comportamenti così radicati che ci sembra impossibile cercarne il senso e il valore. Ma impossibile non è.
Comprendere quindi per cambiare. Come?
In maniera solo apparentemente paradossale, tentare di cambiare per comprendere ed imparare a cambiare in modo efficace e duraturo.
L’idea “in pratica” è: prova a non farlo e verifica cosa succede… Quello che riesci a fare e quello che non riesci a fare, ciò che ottieni e ciò che resta immutato, ciò che provi e ciò che pensi, una volta che hai provato a cambiare uno specifico comportamento che vuoi abbandonare (almeno una parte di te vuole abbandonarlo!), ti forniranno informazioni utili per capire e andare avanti fino a dove riesci ad arrivare…

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