Dove sta la felicità?!

Nella nostra ricerca della felicità ovvero nel tentativo che ciascuno di noi compie quotidianamente per ridurre la sofferenza e creare benessere, una distinzione è fondamentale; una consapevolezza a sostegno di aspettative realistiche verso obiettivi di felicità concretamente raggiungibili. Che tu sia impegnato a lavoro o cerchi di creare relazioni interpersonali positive o cerchi di raggiungere traguardi personali ambiziosi, tu non puoi eliminare dalla tua vita frustrazioni, delusioni, imprevisti, emozioni negative e pensieri disturbanti. Al limite puoi prevenirne qualcuno, se ti rendi conto di aspettative perfezionistiche, obiettivi irrealistici, missioni impossibili che chiedi agli altri e a te stesso. Ma non puoi eliminare completamente l’esperienza di emozioni dolorose, angosciose, frustranti e simili. Tu puoi scegliere cosa farci quando arrivano a trovarti queste esperienze dolorose, puoi scegliere come reagire a tutte quelle situazioni che sono in qualche misura distanti da come le vorresti. Semplice no? No! Proprio no. Questo è un pensiero che ho espresso in molteplici forme e attraverso numerosi esempi in tanti post di questo blog, ma sembra una “verità psicologica” tra le più difficili da comprendere, accettare, interiorizzare e farne guida del proprio quotidiano vivere. E alla base di tanta sofferenza.

Prova semplicemente a pensare ad alcune situazioni che in questo momento ti creano problemi, malessere, tensione, stress. Troverai sicuramente qualche evento insoddisfacente in questo momento: qualche limite, qualche costrizione, qualche torto, qualche fonte di tensione, qualche preoccupazione, qualche rimorso o rimpianto, qualche ricordo doloroso. E verifica il tuo potere effettivo di affrontare questi stati emotivi disturbanti e la realtà dalla quale scaturiscono. Cosa puoi fare? Cosa puoi farci? Non puoi impedire che compaiano alla tua mente, alla tua attenzione, alla tua esperienza. Puoi scegliere cosa farne!!! Come reagire, come agire, cosa fare e cosa dire. E quando hai trovato la soluzione o la strategia di risposta non ti resta che metterla in atto, consapevole che sei dentro un ciclo continuo: agisci, succede qualcosa e reagisci a tua volta. Tu non puoi controllare l’esterno da te, ma solo come scegli di rapportarti a ciò che proviene da fuori…

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