Hai presente quando vuoi acquistare un’automobile? Ad esempio, desideri proprio acquistare una bella topolino amaranto, quella cantata da Paolo Conte. A quel punto inizi a crearti un’immagine dentro di te, a fantasticare, a prevedere quando la guiderai e porterai a spasso il tuo partner o i tuoi amici. Insomma ad un certo punto ti si fissa in mente questa topolino amaranto… e cominci a vedere in giro tutte topolino amaranto. Quante ne hai viste in vita tua!!! Quante ne hai viste di topolino amaranto? Inizi a pensare che tutti hanno avuto la tua stessa idea e ti hanno anticipato nell’acquisto… Che incanto!!! O forse sta succedendo semplicemente che la tua attenzione è sensibilizzata a cogliere quello che c’è sempre stato ma che in precedenza era sullo sfondo della tua percezione. C’erano tante topolino amaranto in giro, ma tu non le vedevi… Chissà dove stavano?!
Questo processo di “attenzione selettiva orientata” rappresenta anche un modello per comprendere come funziona la nostra ferita profonda e il suo riattivarsi nel presente.
Se sei cresciuto in un ambiente trascurante, privo di calore affettivo, avrai cominciato a sentirti trascurato, avrai imparato a notare i segnali di trascuratezza, sarai diventato esperto nel cogliere manifestazioni di trascuratezza da parte degli altri. Da adulto sarai più facilmente sintonizzato su queste esperienze: le noterai di più, le scoverai meglio di altre esperienze.
Se sei cresciuto in un ambiente amorevole, ma iperprotettivo e ansiogeno, sarai cresciuto con l’idea di un mondo pericoloso, di te fragile e debole e che è meglio evitare troppe esplorazioni, mantenendo una stretta e rigida zona di comfort. Da adulto tenderai ad essere ansioso, insicuro e a notare segnali esterni e interni che ti dicono: “fai attenzione, sei debole, lascia perdere, non è per te, curati delle cose sicure, non ambire, non prendere rischi”, ecc..
Se sei cresciuto in un ambiente amorevole e anche stimolante l’esplorazione e favorevole all’ambizione, ma che sistematicamente ti ha mandato il messaggio: “devi farlo, ma non ce la farai, non sei all’altezza, non sei abbastanza bravo o capace, manca sempre uno per fare cento”… beh allora, da adulto, ti sentirai quasi sempre inadeguato e coglierai in ogni dove e in ogni quando segnali di inadeguatezza e fallimento.
Questa è la matrice della ferita, del copione che si ripete, della sensibilità attuale.
Per come sei cresciuto, la tua attenzione è “automaticamente” (perché così hai imparato) sintonizzata su esperienze attuali simili a quelle vissute in infanzia. Per cui tenderai a notare segnali di rifiuto o minaccia oppure segnali di pericolo, catastrofe, imprevedibilità o invece segnali di inadeguatezza e incapacità. È un po’ come se da piccolo ti avessero fatto indossare degli occhiali di un certo colore e da quel momento e fino ad oggi vedessi tutto solamente ed esclusivamente di quel colore… Tutto amaranto!!!
Guardi, noti e ti fai influenzare, in quello che senti, che pensi e che fai, quasi esclusivamente dalle cose che hai imparato a notare. Perdendoti la possibilità di notare ed apprezzare anche altri aspetti dell’esperienza presente. Ad esempio, ti sentirai facilmente minacciato da altri ostili o spaventato per la tua vulnerabilità rispetto ad un mondo troppo sfidante per te o invece ti sentirai sempre giudicato e in difetto.
Quando la persona arriva a chiedere un aiuto, presenta i sintomi più svariati (ansia, depressione, ossessioni, disturbi alimentari o psicosomatici o disturbi nelle relazioni), ma, al di là dei sintomi e della diversità delle storie di vita, le persone presentano una loro sensibilità che li ha portati a sviluppare quei sintomi e quella sofferenza.
Una parte della terapia mira alla riduzione, eliminazione e gestione dei sintomi; un’altra parte fondamentale mira a riorganizzare il modo in cui la persona percepisce il mondo, le relazioni e se stesso. Fondamentale nel senso che mira a comprendere le fondamenta della percezione e della reazione per creare nuove solide basi per stare al mondo, incontrare le persone, portare avanti i propri obiettivi di vita.