#iorestoacasa… E racconto una storia

Conosci “Esercizi di stile”, il libro di Raymond Queneau? Te lo consiglio. È spassoso. Da questo libro traggo spunto per l’idea di questa settimana, per non andare a spasso, restare a casa e giocare.
Sempre in gruppo. Ma potresti farlo anche da solo, magari davanti allo specchio, chissà magari registrandoti. Farlo con altri potenzia certi effetti. Farlo da soli ne favorisce altri.
A turno ogni partecipante deve raccontare un evento. Potrebbe essere qualsiasi fatto. Un ricordo del passato piuttosto che un episodio di vita attuale o magari una situazione inventata. L’importante è raccontarlo, l’importante è come lo si racconta!
Come lo si racconta?
Ciascuno, a giro, riceve istruzioni da ogni altro presente che suggerisce l’evento da raccontare e la forma o modalità del racconto. In che senso? Spazio alla creatività e alla “parte folle” di ciascun partecipante, il più possibile liberi da giudizi…
Esempi. Solo qualcuno tra infinite possibilità…
Vorrei mi raccontassi la tua giornata tipo in questo periodo, però con la R moscia…
Vorrei mi raccontassi il giorno del tuo matrimonio senza usare parole che iniziano per vocale…
Vorrei mi raccontassi il tuo film preferito partendo dalla fine…
Vorrei mi raccontassi la tua ricetta del ciambellone facendo la radiocronaca di come la prepara la nonna…
Vorrei mi descrivessi il tuo gatto o il tuo cane mentre salti la corda..
Vorrei mi raccontassi la tua colazione di stamattina usando i cinque sensi…
Vorrei mi cantassi la tua canzone preferita, parlando in francese. Se non sai il francese cantala in tedesco. O in cinese. O in calabrese. Se non sei padrone di nessuna di queste lingue prova a far finta che tu le sappia e canta sta canzone… O cantala in una lingua che tu puoi inventare…
Vorrei che mi raccontassi lo sbarco sulla Luna come lo racconterebbe un orso bruno… O come lo racconterebbe il tuo amico Bruno…
Vorrei che mi presentassi il menù di questa sera, anzi no vorrei che me lo mimassi…
Vorrei che ti presentassi, che dicessi qualcosa di te… Ma usando la voce di un tuo genitore… E anche dell’altro…
Vorrei che mi raccontassi cosa hai fatto oggi … Balbettando…
Vorrei leggessi un telegiornale… Senza notizie negative…
Vorrei che mi cantassi l’inno nazionale come un inglese che parla un italiano un po’ approssimativo…
Vorrei che mi spiegassi le regole di questo gioco come le spiegherebbe un bambino di 6 anni…
Vorrei che mi dicessi la tabellina del 7 con l’acqua in bocca…
Vorrei descrivessi un tuo collega o compagno di scuola o un amico… Senza esprimere giudizi…
Vorrei che mi dicessi cos’è e con quali ingredienti si fa una macedonia… Ma senza usare nomi di frutti…
Vorrei…

Libera la tua infinita creatività…

Non ti resta che iniziare e vedere l’effetto che fa…

Tutto qui. Anzi no… Se ti va, raccontami come va… Raccontalo come meglio credi…

Buon divertimento…

PS. A casa mia è una settimana che stiamo giocando a questo gioco… Non ti racconto gli effetti… Potrebbe durare anche tutta la vita…

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