In un film di Francesco Nuti, anni fa, si narrava che per svoltare nella vita “o sposti la chiesa o vinci al totocalcio o vai a Machu Picchu…” https://www.youtube.com/watch?v=qmDK8M3emAQ
Possiamo vincere al totocalcio? Certo che possiamo: vincere la schedina, a qualche gioco d’azzardo, ma è troppo fuori dal nostro controllo e troppo legato alla fortuna. E pure troppo pericoloso…
Possiamo spostare la chiesa? Metaforicamente forse sì e ognuno lo fa a suo modo. Concretamente, materialmente, non sembra possibile spostare una chiesa. Anzi è assolutamente fuori dalla nostra portata… Eppure un pò tutti noi, una o più volte nella vita, qualcuno addirittura quotidianamente, si pone missioni impossibili e fuori dal proprio controllo come, ad esempio, cambiare le altre persone, aspettarsi che gli altri cambino per fare ciò che a noi piace, tentare di cambiare gli altri perché si stanno comportando in modo ingiusto, o altre missioni impossibili simili in cui “tentiamo di controllare ciò che non possiamo controllare”. Un pò come chiedere ad un orso di giocare a carte con noi, un po’ come pretendere che un pollo faccia un uovo, un po’ come aspettare che un serpente smetta di strisciare. O che un ruscello scorra in salita.
Ognuno di noi fa quello che fa in base alla sua “natura”, al suo “carattere”, alle sue “credenze e convinzioni” maturate nell’arco di una vita, in base ai valori personali su cosa è importante e cosa no, in base a come ciascuno di noi meglio crede, sente e vuole agire.
Purtroppo molta della nostra sofferenza risiede e si alimenta dei nostri tentativi di controllare l’incontrollabile, di cambiare le altre persone, di aspettarsi che gli altri capiscano, comprendano e smettano di fare ciò che ci fa soffrire. Molte persone, ad esempio, lottano per una vita per “cambiare i propri genitori”, pagando un costo elevatissimo per una guerra che tanto non vinceranno mai e che forse non ha nemmeno troppe ragioni di esistere. Né quindi per essere proseguita. Come chiedere ad una carota di essere una rapa. O ad un arrosticino di ballare il tip tap. Anche perché spesso il corollario di queste idee impossibili da realizzare è che: “se non sono sbagliati i miei genitori allora sono sbagliato io…”, “se non riesco a cambiare gli altri allora sono io un incapace che merita di essere trattato come vengo trattato…”, “se non cambiano loro allora forse hanno proprio ragione a trattarmi come mi trattano…”.
Ma allora cosa possiamo fare? L’unica cosa che veramente possiamo fare (e non è poco)… per dare una svolta alla nostra vita, immediatamente e a lungo termine… è andare a Machu Picchu!!!
Ora restiamo a casa, ma prima possibile andiamo a Machu Picchu…
Possiamo sempre impegnarci per fare ciò che è in nostro potere fare. Poi a Machu Picchu ognuno farà quello che vuole, ciò che crede sano e buono per sé, ciò che sarà utile a “svoltare”. L’importante è partire… Cominciando ad agire nella misura in cui abbiamo un desiderio e un’idea di cambiamento, una meta, una rotta, una serie di desideri e valori ispiratori.