Flessibilità fa rima con felicità

Spesso la nostra sofferenza è generata da “rigidi doveri“. Ciascuno di noi ha i propri. I doveri discendono dai valori. Ciascuno di noi ha i propri. Quello che per me è importante diventa qualcosa che “devo“ fare o qualcosa che per me “deve“ essere in un certo modo e non può essere in altro modo. Ad esempio, se per me è importante il rispetto tra le persone (valore) allora io “devo” rispettare gli altri, esigo di essere rispettato (tu mi “devi” rispettare) e ci “deve” essere rispetto tra le persone. Certo poi è da intendersi su cosa significa “rispetto” e su quali comportamenti possono essere definiti “rispettosi” e quali “irrispettosi”. Non è così scontato e dipende sicuramente da situazione a situazione, ma soprattutto da persona a persona. Per me, ad esempio, dire una parolaccia può essere solo lievemente irrispettoso o quasi irrilevante, per qualcun altro sentir dire parolacce può essere vissuto come espressione di assoluta mancanza di rispetto verso la persona a cui è indirizzata o riferita la “brutta parola”.
Purtroppo, spesso, la rigidità di “ciò che deve essere” diventa per la persona un’arma a doppio taglio. La consapevolezza dei propri valori e dei comportamenti che li esprimono rappresenta una fonte di sicurezza e identità per l’individuo che si riconosce in quei valori, però può diventare uno steccato troppo angusto perché rende la persona vulnerabile e sofferente alle situazioni che si discostano da ciò che per lei “deve essere”.
Pur rispettando i legittimi valori in cui crede una persona, in certe circostanze diventa utile (per ridurre gli stati d’animo negativi) introdurre un certo grado di flessibilità. Non nei valori, ma nei comportamenti. E anche la flessibilità è un valore. In quale altro modo puoi sentire soddisfatto e realizzato il tuo valore? Nell’esempio di prima: mai, a nessuno, in nessuna circostanza è consentito dire una parolaccia? Esistono parolacce innocue? Esistono situazioni in cui la parolaccia può essere tollerata? Insomma, l’idea è di portare la persona dal “deve essere necessariamente in un unico e solo modo“ a “potrebbe essere anche diversamente“, potrei scegliere anche diversamente (pur mantenendo il valore originario). Tornando all’esempio: posso sentirmi rispettato anche se a qualcuno è scappata una parolaccia o posso sentirmi una persona rispettabile anche se mi è sfuggita una “parola pesante” …
Terzo passaggio. Dal devo… Al posso… Allo “scelgo di fare, dire, essere” in modo più consapevole e libero, assumendomi la responsabilità dei miei valori che voglio mantenere e, contemporaneamente, diventando più flessibile nel modo in cui cerco di realizzare la mia vita in base a quei valori.
Ti suggerisco un esercizio pratico per entrare meglio nella parte…
Pensa a un tuo valore in uno o più ruoli e ambiti della tua vita, ad esempio: essere una persona generosa ed equilibrata, essere un partner attento e amorevole, essere un genitore forte e sicuro, essere un lavoratore onesto e competente, essere un amico simpatico e affidabile, ecc..
Ora pensa a “come devi essere” per essere proprio quella persona che incarna quel valore, quali comportamenti devi adottare per sentirti proprio quella persona…
Ora pensa a quando (ci sarà stata qualche occasione!?), non sei stato coerente con questo tuo dover essere, quando hai fatto qualcosa di diverso da ciò che dovevi… E ricorda o focalizza cosa hai provato, come ti sei sentito…
Ora immagina una situazione futura in cui potresti comportarti di nuovo in un modo diverso da come dovresti, magari perché esiste un conflitto dentro di te tra più valori di importanza simile per te… E che fai?
Quello che puoi fare è proprio continuare a rispettare ciò che è importante per te, ma mettendo in atto comportamenti diversi che puoi scegliere…
Dal DEVO… Al POTREI anche DIVERSAMENTE… Allo SCELGO di fare qualcosa di DIVERSO…
Tanto più sei ancorato rigidamente a ciò che devi e deve essere e tanto più soffri… Di ansia o stress o depressione o enorme frustrazione o grande delusione o rabbia febbrile o qualunque altro stato mentale doloroso…
Non è colpa tua probabilmente se pensi e vivi in questo modo… Può essere comunque in tuo potere rendere più flessibili alcune regole del tuo stare al mondo…

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