Il nucleo depressivo

Sei depresso!?! Ma che ti manca? Quante volte lo hai sentito o pensato, di te o di altre persone?!
C’è una depressione come reazione fisiologica a qualcosa di doloroso, una perdita, un lutto, una separazione, un fallimento o qualche esperienza simile. È una reazione di tristezza, angoscia e altre emozioni dolorose che in un certo arco di tempo passano, quando hanno svolto la loro funzione sana di far confrontare la persona con ciò che è accaduto nella sua vita per poi riadattarsi e tornare a vivere in direzione della propria idea di vita felice e che vale la pena di essere vissuta…
C’è, invece, una depressione che non è così “facilmente” spiegabile e comprensibile. È la depressione della persona che entra in un tunnel senza luce dove diventa difficile trovare il senso, il significato, la direzione. Cosa sta accadendo nella mente del depresso che non riesce a superare la reazione fisiologica ad un momento o esperienza dolorosa? Anzi, a volte, addirittura, nemmeno si riescono a rintracciare i “motivi dolorosi” della depressione.
Ciò che manca al depresso non è ciò che ha perso (persona, situazione, condizione, la stima di sé, la stima da parte degli altri, ecc.) o ciò rispetto al quale ha fallito o si sente fallito. Al depresso manca la sensazione, l’idea e la possibilità avvertita internamente di poter vivere anche senza ciò che ha perso. Ovvero ha perso questa sensazione o prospettiva di “un dopo possibile” nonostante la perdita e/o il fallimento. Manca la sensazione di poter essere felice anche se ha fallito. Manca la possibilità, non avvertita internamente, di poter vivere la propria vita di qualità anche se non è perfettamente corrispondente a come la vorrebbe… A come era prima… A come sarebbe giusto che fosse… A come è quella degli altri…
Ogni percorso di cura della depressione deve arrivare a toccare questo nucleo essenziale del depresso, per aiutarlo a farci i conti come non ha ancora fatto, invece che farsi sovrastare da questo manto oscuro che non rende possibile né praticabile, anzi nemmeno pensabile, un “dopo”.

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