Ogni lavoro di crescita e sviluppo personale così come la guarigione della propria sofferenza passano attraverso due vie fondamentali: la consapevolezza e la responsabilità.
La CONSAPEVOLEZZA richiede riconoscimento e integrazione. “Riconoscere ciò che ci appartiene”, accoglierlo come parte di noi che avrà un suo senso, notarlo ed integrarlo dentro di noi senza giudicarlo come brutto, sporco, cattivo, sconveniente, malvagio, indecente… Ciò che è parte di noi esiste ed è degno di esistere in quanto parte della nostra storia, del nostro essere più autentico e della nostra capacità di adattarci a ciò che abbiamo incontrato e abbiamo dovuto fronteggiare. Un pensiero, un desiderio, un bisogno, una fantasia, un progetto. Nel mondo interno tutto è legittimo semplicemente perché esiste.
La RESPONSABILITÀ richiede il governo dell’espressione di ogni parte di noi. La responsabilità è sostanzialmente decisione, azione, espressione. Ed è importante una capacità di “filtro” responsabile tra il nostro mondo interno (legittimo) e come lo esprimiamo nella realtà esterna, come traduciamo pensieri ed emozioni in comportamenti e condotte adeguate alla realtà.
Rispetto al mondo interno non c’è giudizio in quanto è espressione di ciò che sentiamo e pensiamo anche in base a ciò che ci è successo.
Rispetto al mondo esterno, invece, il giudizio riguarda gli effetti del nostro agire sulla realtà. E la nostra capacità e necessità di farci carico delle conseguenze delle nostre azioni.
Ogni percorso di evoluzione e cambiamento personale deve appoggiarsi a questi due pilastri che ci permettono l’espressione autentica di noi stessi mantenendo un adattamento alla realtà, il rispetto di sé e degli altri.