Un giorno, un uomo non vedente stava seduto sui gradini di un edificio con un cappello ai suoi piedi ed un cartello con la scritta: “Sono cieco, aiutatemi per favore”.
Un uomo che passeggiava lì vicino si fermò e notò che aveva solo pochi centesimi nel suo cappello. Si chinò e versò altre monete. Poi prese il cartello, lo girò e scrisse un’altra frase.
Quello stesso pomeriggio quell’uomo tornò dal non vedente e notò che il suo cappello era pieno di monete e banconote. Il non vedente riconobbe il passo dell’uomo: chiese se fosse stato lui ad aver riscritto il suo cartello e cosa avesse scritto. L’uomo rispose “Niente che non fosse vero. Ho solo riscritto il tuo in maniera diversa”, sorrise e andò via. Il non vedente non seppe mai che sul suo cartello c’era scritto: “Oggi è primavera… ed io non la posso vedere.”
… dal web …
Potrebbe sembrare una semplice storiella ad un corso di marketing e pubblicità. In realtà, riguarda anche altro: il modo in cui percepisci, interpreti e racconti le esperienze che vivi… che può fare un’enorme differenza in quello che generi, nella realtà che crei, nei risultati che ottieni…
Entrambi i cartelli dicono cose vere, il primo parla più che altro il linguaggio della “razionalità” ed è una descrizione di una realtà “oggettiva”; il secondo forse parla al cuore, permette una maggiore o più profonda comprensione della realtà oggettiva, forse è più efficace nel momento in cui favorisce una diversa immedesimazione ed empatia…
A cos’altro ti fa pensare questa storiella?