L’ansioso è cresciuto a latte, amore e… preoccupazione e controllo.
Il depresso è cresciuto a latte, amore e… delusione e perfezionismo.
Manipolazione emotiva, giudizio e colpevolizzazione non mancano quasi mai del resto in ogni famiglia. Mentre pretese reciproche, sottomissione compiacente e tendenza all’autosacrificio di uno o più membri della famiglia sono presenti in diversa misura e forma.
Tutte le forme di sofferenza emotiva relazionale e di psicopatologia (ansia, attacchi di panico, fobie, disturbi dell’umore, ossessioni, disturbi alimentari, dipendenze, disturbi di personalità, ecc.) nascono e si sviluppano all’interno della suddetta matrice fondamentale dove all’amore (quando le cose vanno bene) è stato aggiunto qualcos’altro in misura più o meno consistente.
Il successivo percorso unico di vita contribuirà a definire lo sviluppo della personalità infantile, adolescenziale e adulta, negli aspetti sani e in quelli patologici.
La persona che arriva a chiedere un aiuto terapeutico presenta i suoi sintomi fisici e psicologici. Questi vanno inquadrati nel contesto di vita attuale della persona, nel suo modo di pensare, di gestire lo stress e di vivere le relazioni. Al tempo stesso, quasi sempre si arriva ad investigare le origini antiche delle modalità attuali di pensiero e comportamento. Per questo sono utili alcune domande esplorative da cui partire per andare a cercare il senso del proprio modo di stare al mondo, il significato di certi personali aspetti problematici, il valore adattivo del proprio modo di essere che, sviluppato da bambini, ha portato l’individuo ad essere quello che è oggi…
Ecco una traccia che puoi usare come esercizio autoesplorativo per iniziare a fare almeno un pezzo del tuo percorso di ricerca (se vuoi, fatti aiutare da qualcuno a raccogliere le informazioni…).
Cosa è successo a casa quando sono nato? Quali eventi significativi hanno segnato quegli anni nella mia famiglia?
Cosa si aspettavano dalla mia nascita?
Cosa si aspettavano da me?
Chi ero io all’interno della famiglia già esistente?
Chi dovevo essere?
Quale ruolo dovevo incarnare?
Come si prendevano cura di me i miei?
Quale atmosfera emotiva regnava in famiglia? Quali risorse erano presenti?
Quali problemi c’erano?
Cosa è successo di importante nei miei primi tre anni di vita?
Cosa è successo di importante in altri momenti del mio sviluppo?
A che età risalgono i miei primi ricordi?
Qual è il mio primo ricordo positivo?
Qual è il mio primo ricordo negativo?
Quali esperienze erano favorite e incoraggiate?
Quali esperienze erano inibite ed ostacolate?
Quali motti esprimono i valori e le inclinazioni fondamentali del mio nucleo familiare?
Cosa ho imparato nella mia famiglia sul modo migliore di stare al mondo?
Le domande potrebbero continuare pressoché all’infinito. Le domande sono porte d’accesso all’interiorità. Trova tu altre domande per te fondamentali nel tuo percorso di autoesplorazione al servizio della consapevolezza e della crescita personale…