Buddha stava insegnando ad un gruppo di discepoli, quando un uomo gli si avvicinò e lo insultò, con l’intenzione di aggredirlo. Di fronte a tutti, Buddha reagì con assoluta tranquillità, rimanendo fermo ed in silenzio. Quando l’uomo se ne andò, uno dei discepoli, indignato da questo comportamento, chiese a Buddha perché avesse permesso a quello straniero di maltrattarlo in quel modo. Buddha rispose serenamente: “Se io ti regalo un cavallo e tu non lo accetti, di chi è il cavallo?”. L’alunno, dopo aver tentennato per un istante, disse: “Se io non lo accettassi, il cavallo continuerebbe ad essere vostro, maestro”. Buddha annuì e gli spiegò che, nonostante alcune persone decidano di perdere il loro tempo insultando, noi possiamo scegliere di accettare tali parole o meno, proprio come faremmo con un regalo qualsiasi. Poi concluse: “Non accettare le parole di odio, rifiutale. Solo in questo modo colui che ti odia rimarrà con l’insulto tra le mani. Non puoi dare la colpa a chi ti offende e ti fa male, perché è tua la decisione di accettare le sue parole invece di lasciarle sulle stesse labbra da cui sono uscite”.
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Quanti regali in una sola storiella!!!
Nota come scegli di impiegare il tuo tempo e le tue energie…
Nota come scegli di intrattenere le tue relazioni …
Nota quello che dipende da te e quello che non dipende da te e che puoi solo in parte influenzare …
Nota i tuoi giudizi dietro le tue interpretazioni dei fatti…
Nota il bisogno dietro l’intenzione…
Nota come costruisci la tua serenità o il tuo rancore…
Quale altro insegnamento puoi trarre da questa storiella?