Sicuramente sarà capitato anche a te di confrontarti con situazioni che non riesci a mandare giù. Eventi e circostanze che ti riguardano e che ritieni ingiusti oppure danni che hai subito o anche comportamenti arroganti e strafottenti di altre persone; a volte veniamo a conoscenza di situazioni che anche se non ci riguardano direttamente smuovono comunque la nostra coscienza, la nostra rabbia, a volte il senso di impotenza. Possono essere eventi intimi, riguardanti i nostri rapporti interpersonali o anche situazioni di più ampia portata sociale che ci coinvolgono più o meno da vicino; basta che pensi a tante notizie di omicidi, stragi, catastrofi, sciagure, ecc.. A volte di origine “naturale”, altre volte provocate dalla bestialità umana o semplicemente dai conflitti di opinioni e valori che possono portare le persone a farsi del male, ad aggredirsi, ad odiarsi.
Potrai trovare anche tu nella tua vita, presente e passata, nei rapporti stretti o nel più ampio contesto di appartenenza sociale, situazioni in cui ti senti frustrato, deluso, stressato, non rispettato, ingannato, manipolato, apertamente aggredito. Guardando a questi fatti a volte riusciamo ad affrontarli e superarli al meglio, riuscendo ad ottenere cambiamenti importanti o compromessi soddisfacenti. Altre volte purtroppo restiamo nell’impotenza e non ci resta che … accettare. Che non significa rassegnarsi passivamente, ma assumere una posizione più serena nei confronti di ciò che in precedenza era fonte di emozioni negative, dolorose, rabbiose o addirittura di paura.
Allora, smettendo di rimuginarci sopra senza alcun effetto positivo, puoi fare quattro mosse per “accettare l’inaccettabile”:
- Chiediti cosa è inaccettabile per te in questa specifica situazione e perché è inaccettabile. Cosa significa per te inaccettabile nella specifica circostanza. È ingiusto? È sleale? È disonesto? È distante da ogni buon senso? È molto lontano da ciò che ti aspettavi ragionevolmente?
- Osserva senza giudicare. Guarda la situazione per quella che è, non per quella che avrebbe dovuto essere o avresti preferito che fosse. È così. Smetti di confrontarla con un’altra da te desiderata, ma di fatto non esistente.
- Verifica se puoi, intanto, trovare una strada per avvicinare il più possibile la situazione a ciò che desideri, l’inaccettabile a qualcosa che puoi anche accettare. Avvicinare ciò che è inizialmente frustrante a qualcosa che può essere almeno parzialmente soddisfacente. Trovare comunque qualche modalità o strategie per ottenere ciò che fino a questo momento non hai ottenuto, almeno per raggiungere qualche risultato.
- Sii consapevole comunque dei tuoi valori, di cosa è importante per te nella tua vita. E attivati di conseguenza con impegno disciplinato e azioni concrete. Puoi continuare a costruire la vita che vuoi basata sugli ideali che hai nonostante tu abbia incontrato e probabilmente incontrerai ancora situazioni, eventi, esperienze e persone che sono “inaccettabili” e pure “devi saper accettare”. Uno di questi valori potrebbe a questo punto riguardare proprio la tua resilienza o capacità di affrontare la frustrazione, la delusione, l’impotenza e i traumi e nonostante tutto uscirne integri, fisicamente ed emotivamente. Provati ed acciaccati, ma non distrutti.
Davvero un articolo deludente, a mio parere… ammesso che si rivolga a qualcuno che davvero si sta confrontando con ciò che è stato (e talvolta ancora è) soverchiante, doloroso, traumatico, violento e ingiusto tanto da risultare “inaccettabile”. Certo che se invece si tratta di piccolezze allora è tutta un’altra cosa…
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Intanto grazie Laura per il suo interesse. Mi dispiace per la sua delusione o se ho colpito la sua sensibilità. Quello dell’accettazione è un tema molto delicato, sicuramente se pensiamo, ad esempio, ad abusi e violenze subiti, a lutti e malattie è diverso al confronto con “semplici” frustrazioni di vita quotidiana. L’idea del post, come di tutto il blog, è quello di favorire riflessione ed autoesplorazione, anche attraverso il dissenso. Nello specifico, “accettare l’inaccettabile” vuole essere la spinta ad un atteggiamento di resilienza, cambiamento e fiducia. Le consiglio del resto altri post, ad esempio quelli con chiave EMDR, in particolare due del 6 e 11 dicembre 2018, dove spero possa trovare qualche altro spunto utile… Grazie davvero per il suo contributo
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