Tu vai in giro per il mondo cercando sostanzialmente di soddisfare i tuoi BISOGNI, ad esempio cerchi un ristorante o un caldo abbraccio; di realizzare DESIDERI, ad esempio vai allo stadio nella speranza di veder vincere la tua squadra del cuore e salutare il capitano o incontri gli amici con l’entusiasmo del bambino; di raggiungere SCOPI, come acquistare una casa e creare un’équipe di lavoro affiatata e appassionante. Bisogni, desideri e scopi possono riguardare, come dicono gli esempi, aspetti materiali o l’area affettiva e interpersonale. Soprattutto nelle relazioni, vorresti che le persone fossero proprio disposte ad offrirti quello che tu chiedi loro. Purtroppo non sempre le cose vanno così: lo sappiamo bene che una certa quota di frustrazione e delusione viene servita col caffè alla mattina, non sempre il mondo e le persone sono come tu le vorresti.
Del resto, può accadere che, per motivi che appartengono alla tua storia di vita e che non riguardano affatto una tua volontà consapevole e tanto meno colpevole, tu abbia sviluppato la capacità di andarti a mettere nei guai ovvero riesci a cogliere negli scambi con gli altri quei segnali e quelle informazioni che sembrano replicare tante volte alcune “situazioni sensibili” per cui soffri da tempo. È la tua ferita che è pronta a innescarsi ogni giorno per eventi apparentemente banali.
L’ennesima replica del tuo dolore antico. Uno schema che si ripete. Ad esempio, desideri essere accettato e tendi a cogliere negli altri sempre segnali di rifiuto; hai bisogno di essere apprezzato e invece trovi solo critiche e giudizi negativi nei tuoi confronti; hai bisogno di sostegno e incontri solo persone disinteressate; cerchi rispetto e finisci quasi sempre per sentirti deriso.
Questi schemi interpersonali, che vivono e proliferano in te, sono vere e proprie mappe interiori che ti forniscono anche una guida per agire: una serie di procedure per ottenere ciò che vuoi ed una serie di altre strategie per reagire di fronte all’eventuale frustrazione. Ad esempio, cerchi di comportarti “bene” per essere apprezzato, cerchi di “sforzarti” a comportarti “perfettamente” se hai ricevuto una critica feroce al posto di un giudizio benevolo, per evitare di sentirti umiliato. Hai bisogno di sostegno e chiedi aiuto, se questo non arriva “ti ammali” per urlare forte il tuo bisogno e ottenere la vicinanza desiderata ma non ancora ricevuta, e per non sentirti solo. Desideri essere rispettato e cerchi di non arrecare disturbo mantenendo un atteggiamento schivo, ma comunque ti senti attaccato dall’altro, allora per sentirti protetto dal giudizio altrui mantieni un atteggiamento ancora più chiuso e di sospettosa diffidenza.
In terapia, in particolare nella terapia metacognitiva interpersonale (“Corpo, immaginazione e cambiamento” è un libro di riferimento di Dimaggio e colleghi), si lavora su queste mappe, per comprendere come ti fanno soffrire, come tendono a consolidarsi nel tempo e a mantenersi sempre uguali, come possono essere “riscritte” per darti un orientamento più utile a realizzare i tuoi bisogni e desideri nei rapporti interpersonali.
La tua mappa del mondo
