Oggi ti suggerisco un’attività di monitoraggio o training di consapevolezza (e azione) attraverso il diario.
È un impegno che prendi con te stesso. Richiede la tua massima attenzione per una tua grande soddisfazione. Puoi farlo ogni volta che vuoi, una o più volte al giorno. Più ci metti e più ci trovi. Ecco la traccia.
Quando sei sotto stress il tuo bisogno è di… ridurre lo stress. Utilizzi allora alcune modalità o soluzioni. Alcune sane, altre patologiche. È utile quindi capire bene cosa sta succedendo nella tua vita. Ti può aiutare un diario per l’automonitoraggio ovvero per l’osservazione di alcuni aspetti della tua quotidianità. Nota e annota vari elementi.
- Di cosa è fatto il tuo stress. Cosa ti procura stress. Registra situazioni, comportamenti, pensieri, emozioni che vivi quando ti senti stressato. Cosa succede, quali sono gli eventi, dove, quando, con chi, perché.
- Cosa dovrebbe succedere o vorresti che succedesse affinché tu possa sentirti meno stressato. Fatti guidare sempre dalle domande base: cosa, chi, dove, quando, come e perché.
- Quali sono i tuoi bisogni in quella situazione stressante come da te definita e vissuta.
- Quali modalità utilizzi per combattere, ridurre, eliminare il tuo stress.
- Quali sono, secondo te, modalità sane oltre che utili.
- Quali sono, secondo te, modalità patologiche anche se (forse) utili.
- Descrivi la situazione da una prospettiva di vantaggio e svantaggio a breve termine: cosa di positivo e negativo ottieni nell’immediato dal mettere in atto certe modalità.
- Immagina la situazione da una prospettiva di vantaggio e svantaggio a lungo termine: cosa di positivo e negativo succederà nei prossimi giorni, mesi e anni se metterai in atto certe modalità o continuando a mettere in atto certe modalità.
- Individua il piacere che provi e il dolore che eviti a breve termine facendo quello che fai.
- Individua il piacere che provi e il dolore che eviti a lungo termine facendo quello che fai.
- Cosa fa scattare la modalità patologica o abitudine insana o improduttiva: quale situazione, cosa provi e cosa pensi in quella situazione, cosa vedi e cosa immagini, cosa percepisci e cosa senti nel corpo. Annota tutti i segnali di innesco dell’abitudine problematica.
- Individua cosa potrebbe far scattare, invece, una modalità sana: quali pensieri, quali bisogni, quindi quali segnali.
- Trova il modo per circondarti di segnali che innescano le modalità sane per soddisfare i tuoi bisogni.
- Verifica l’effetto e ricomincia il ciclo fino ad affiancare le modalità sane a quelle patologiche in modo da avere più opzioni disponibili per soddisfare il tuo bisogno.
L’ha ribloggato su Antonella Lallo.
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