Padroni a casa nostra? Il pilota automatico della mente. Esercizio

In alcuni momenti della terapia faccio fare al paziente questo esercizio che trae spunto dal modello EMDR (Eye Movement Desensitization and Reprocessing), metodologia terapeutica di Desensibilizzazione e Rielaborazione dei ricordi traumatici attraverso i Movimenti Oculari (un libro che puoi consultare è “Lasciare il passato nel passato” di Francine Shapiro, ideatrice della metodologia).

È un esercizio per comprendere in modo esperienziale come le informazioni immagazzinate sottoforma di ricordi, più o meno consapevoli, hanno un impatto nella nostra percezione e reattività fisica, emotiva, di pensieri e azioni. Soprattutto, per rendersi conto che il controllo che abbiamo sulla nostra mente è molto minore di quello che solitamente crediamo; in particolare, per rendersi conto che molto spesso le nostre reazioni sono automatiche, scatenate da qualcosa del presente che si ricollega a qualcosa del passato che abbiamo incamerato e che viene riattivato da situazioni, eventi e stimoli significativi per noi rispetto ad un ricordo, ad un pensiero, ad un’emozione, ad una relazione.

Prima di guidare la persona in questa esplorazione, le fornisco la semplice indicazione di limitarsi ad osservare senza giudicare, di prendere atto di ciò che produce la mente in modo automatico, di lasciare emergere in modo spontaneo e libero (apparentemente libero) tutto ciò che arriva, di lasciare accadere tutto ciò che accade

  1. Chiudi gli occhi, fai un respiro profondo ed espira lentamente. Nota cosa senti nel corpo, quali sensazioni fisiche avverti e in quali parti del corpo … E quali emozioni …
  2. Sempre ad occhi chiusi, fai un respiro profondo ed espira lentamente. Ripeti più volte, mentalmente o anche ad alta voce, “IL TUO NOME”. Nota cosa senti nel corpo, quali sensazioni fisiche avverti e in quali parti del corpo … E quali emozioni …
  3. Sempre ad occhi chiusi, fai un respiro profondo ed espira lentamente. Ripeti più volte, mentalmente o anche ad alta voce, la parola “NO”. Nota cosa senti nel corpo, quali sensazioni fisiche avverti e in quali parti del corpo … E quali emozioni …
  4. Fai un respiro profondo ed espira lentamente. Ripeti più volte, mentalmente o anche ad alta voce, la parola “SÌ”. Nota cosa senti nel corpo, quali sensazioni fisiche avverti e in quali parti del corpo … E quali emozioni …
  5. Fai un respiro profondo ed espira lentamente. Ripeti più volte, mentalmente o anche ad alta voce, “UNA PAROLA”, la prima che ti viene in mente. Nota cosa senti nel corpo, quali sensazioni fisiche avverti e in quali parti del corpo … E quali emozioni …
  6. Fai un respiro profondo ed espira lentamente. Ripeti più volte, mentalmente o anche ad alta voce, la parola “MAMMA”. Nota cosa senti nel corpo, quali sensazioni fisiche avverti e in quali parti del corpo … E quali emozioni …
  7. Fai un respiro profondo ed espira lentamente. Ripeti più volte, mentalmente o anche ad alta voce, la parola “PAPÀ”. Nota cosa senti nel corpo, quali sensazioni fisiche avverti e in quali parti del corpo … E quali emozioni …
  8. Fai un respiro profondo ed espira lentamente. Focalizza “UN’IMMAGINE”, la prima che ti viene in mente ora. Nota cosa senti nel corpo, quali sensazioni fisiche avverti e in quali parti del corpo … E quali emozioni …
  9. Fai un respiro profondo ed espira lentamente. Focalizza “UN PENSIERO”, il primo che ti viene in mente ora o uno che ritieni per te significativo. Ripetilo più volte, mentalmente o anche ad alta voce. Nota cosa senti nel corpo, quali sensazioni fisiche avverti e in quali parti del corpo … E quali emozioni …
  10. Fai un respiro profondo ed espira lentamente. Focalizza “UN RICORDO”, il primo che ti viene in mente ora o uno che ritieni per te significativo. Nota cosa senti nel corpo, quali sensazioni fisiche avverti e in quali parti del corpo … E quali emozioni …

Lo schema può essere rivisitato introducendo anche altri aspetti da focalizzare, neutri o significativi per la persona a seconda di quale scopo specifico orienta l’esercizio in quel momento.

Solitamente questo esercizio fornisce una prima informazione importante sul funzionamento della persona: la sua dimestichezza o la sua difficoltà a percepire il proprio corpo, a sentire le proprie sensazioni, a identificare le proprie emozioni. Inoltre, già di per sé è un potente attivatore di consapevolezza rispetto a sé, a certi ricordi, ma anche a certe modalità attuali di comportamento nelle relazioni. Fornisce in questo modo tanto materiale psicologico su cui lavorare, materiale che difficilmente sarebbe emerso per altre vie oppure che sarebbe diventato consapevole in tempi più lunghi.

Prova anche tu e fammi sapere cosa succede …

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