Le persone arrivano a chiedere aiuto per i più svariati motivi di sofferenza (ansia e attacchi di panico, depressione e malumore, ossessioni e dipendenze, disturbi psicosomatici e alimentari, problemi di relazione e sul lavoro, ecc.) e con idee più o meno utili su come la psicoterapia possa aiutarle. Di solito un’idea improduttiva prevede che gli altri e il mondo esterno a sé debbano cambiare. Solo così si raggiungerebbe la pace interiore o la felicità o qualcosa del genere…
Molto più utile diventa per la persona chiarirsi le idee su cosa significhi per lei “pace interiore” piuttosto che “successo” o “felicità” o “benessere”.
Una fase iniziale della terapia prevede la costruzione condivisa degli obiettivi trasformativi del paziente e la loro specificazione in termini di cosa mi procura sofferenza (eventi, pensieri, emozioni, relazioni, abitudini malsane), di cosa ho bisogno e cosa dovrebbe essere presente nella mia vita per “essere in pace con me stesso e con gli altri” o per sentirmi “realizzato”. E soprattutto cosa si può cambiare e cosa no. Cosa devo fare io in prima persona per rendere probabile la pace, la serenità, la felicità.
Cosa significa per te felicità? Cosa significa per te pace interiore? Cosa significa per te successo o realizzazione personale? Cosa deve accadere perché siano presenti nella tua vita? Cosa devi fare per promuovere il cambiamento verso la tua soddisfazione di vita? Se resti fermo sul pensiero “la realtà esterna dovrebbe cambiare”, rischi di rimanere bloccato per molto tempo ad aspettare tempi migliori mentre la sofferenza aumenta e la felicità si allontana…
La felicità richiede di fare chiarezza sui motivi della sofferenza, chiarezza rispetto a cosa desideriamo e soprattutto deve essere chiaro cosa dobbiamo fare in prima persona per ottenerlo.
Aspetta e spera

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