Quando ti metti in discussione?!?! Esercizio

Quando una persona in terapia mi riferisce i suoi pensieri e stati d’animo negativi cerco di aiutarla a collocare tali aspetti della sua esperienza soggettiva nel contesto in cui li ha avuti, in una specifica situazione che ha vissuto, da sola o con altre persone; chiedo un esempio concreto e specifico, un comportamento che qualcuno ha messo in atto o qualcosa che ha detto da cui può essere partito quel vissuto di sofferenza personale. Ad esempio:

Quando ti senti fregato dall’altra persona e sei convinto che ce l’abbia con te …

Quando ti senti fragile e sei convinto di non farcela da solo senza l’appoggio degli altri …

Quando ti senti incapace e non all’altezza e sei convinto di non riuscire a realizzare i tuoi obiettivi…

Quando ti senti egoista e colpevole e sei convinto che dovresti essere più accomodante verso gli altri…

Quando ti senti non riconosciuto per quello che fai e sei convinto che gli altri si approfittino di te …

Quando ti senti ignorato e abbandonato e sei convinto che non meriti l’affetto e la stima degli altri…

Quando ti senti giudicato e criticato e sei convinto che non sei ancora abbastanza da poter riuscire in quello che fai…

Quando ti senti onnipotente e sei convinto che gli altri non ti riconoscano i giusti meriti …

Quando ti senti non considerato e non rispettato e sei convinto che gli altri ti sottomettono e ti sfruttano…

Quando ti senti … e sei convinto …

Molte volte le persone non riescono a collocare vissuti e stati d’animo rispetto a qualcosa che è successo, non riescono a riferire esempi concreti o comportamenti propri o altrui da cui scaturisce quell’emozione dolorosa o quel pensiero disturbante. Quando, ad esempio, la persona mi riferisce la sua sofferenza legata ai rapporti interpersonali, le faccio fare un esercizio che chiamo “nota la differenza”. Ad esempio, se sei “convinto che l’altra persona ce l’abbia con te”, ma non riesci a trovare episodi, situazioni o comportamenti concreti che giustifichino tale vissuto, inizia a dire: “sto avendo il pensiero che l’altro ce l’abbia con me…” e nota la differenza tra come ti senti nella prima situazione e nella seconda.

Se sei “convinto che gli altri ti critichino per il tuo aspetto fisico”, ma non riesci a trovare esempi concreti di come e quando queste persone ti criticano, inizia a dire: “sto avendo il pensiero che gli altri mi criticano …” e nota la differenza tra come ti senti nella prima e nella seconda evenienza.

Quando “sei convinto di essere fragile e inetto…”, ma non sai motivare questa tua idea o sensazione con esempi concreti, inizia a dire: “sto avendo il pensiero di essere fragile e inetto…” e nota la differenza.

Questa tecnica di “distanziamento dal proprio pensieroti offre diversi benefici:

  • la possibilità di capire l’impatto potente che hanno i pensieri che ti fai, più o meno automaticamente, rispetto ai fatti reali

  • la possibilità di mettere in discussione i tuoi pensieri che credi essere la verità assoluta e indiscutibile

  • la possibilità di confrontare la tua visione delle cose con la visione degli altri

  • la possibilità di conoscere l’origine di questi pensieri e il senso che hanno ora e hanno avuto nel tempo per te

  • la possibilità di abbandonare vecchi pensieri disfunzionali e adottare nuove possibili letture delle situazioni

  • la possibilità di agire in base ad un pensiero nuovo e meno distruttivo e quindi governare in modo più sano le situazioni che vivi.

E a te quando ti capita?

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