Una tecnica che utilizzo con alcuni pazienti in certi momenti della terapia, solitamente dopo che la persona ha capito tutto con la “testa”, ma non riesce a comprendere la situazione col “cuore” e con la “pancia” , e soprattutto “non riesce ad agire diversamente dal solito”, è quella di immaginare in seduta un “dialogo tra più parti“. La finalità è quella di aiutare il paziente ad abbandonare i consueti atteggiamenti relazionali disfunzionali e scoprire strategie di comportamento nuove e più efficaci nel soddisfare i suoi scopi.
Il paziente comincia con l’immaginare qualcosa di diverso dal solito, ad esempio: “affrontare” invece che evitare un conflitto sul lavoro o nella coppia; mostrarsi “vulnerabile” invece che trincerarsi sempre dietro alla corazza del super-forte; essere “vero”, anche se antipatico, nelle situazioni interpersonali e affettive, invece che assumere una facciata falsa e compiacente; “chiedere” invece che aspettare che gli altri capiscano. Immaginare e/o “rappresentare” nel teatro della seduta (individuale o anche nei gruppi terapeutici) permette alla persona di acquisire l’abilità e la spinta a realizzarlo in seguito nella realtà concreta. In questo modo può “sfidare il copione di una vita” e i comportamenti che lo mantengono e lo rafforzano.
La traccia da seguire, nell’immaginazione e nella rappresentazione, è la seguente.
Immagina di essere in una situazione in cui desideri qualcosa … ed eviti di avvicinarti o di chiederla o di prenderla o di agire di conseguenza… e chiediti: di cosa ha paura la mia parte evitante? Che pensieri fa? Esplora la tua paura… cosa temi possa accadere… cosa temi di vivere… cosa temi di perdere … qual è la cosa peggiore che potrebbe succedere … quale minaccia… quale catastrofe …
Immagina un dialogo tra la tua parte evitante e la tua parte desiderante… immagina questo dialogo in cui ciascuna delle due parti porta motivi a sostegno della propria scelta: “fare quello che hai sempre fatto guidato dalle tue paure e dai tuoi tornaconti” (pagando il prezzo salato della rinuncia a te stesso) o “fare qualcosa di diverso dal solito, guidato dal tuo bisogno autentico“, rischiando il rifiuto da parte dell’altro, la perdita d’amore, la perdita di stima sociale, ecc..
Immagina di scavalcare la tua parte evitante, immagina che prenda il controllo della tua condotta la parte che affronta, che vuole cavalcare il tuo desiderio … immagina di fare quello che nella realtà non faresti ancora e che corrisponde al tuo desiderio autentico, a ciò che provi e a ciò che vuoi. Esprimi sinceramente cosa provi, cosa pensi, cosa vuoi … verifica che succede dentro te e immagina la reazione dell’altro … e come tu reagisci a quello che l’altra persona ha detto e fatto.
Sia nell’immaginazione sia nello scambio interpersonale rappresentato, il dialogo prosegue fino a quando la persona ha raggiunto un sufficiente grado di “chiarezza” della situazione interna e interpersonale e diventa “consapevole di cosa vuole fare” e conseguentemente di “cosa deve fare“: se continuare a fare ciò che ha sempre fatto con gli annessi e connessi di prezzo da pagare, conseguenze, rinuncia al vero se stesso oppure se vuole cominciare ad agire piccoli nuovi comportamenti nella direzione dei suoi pensieri e desideri autentici, scegliendo un altro prezzo da pagare, correndo il rischio di vivere e incontrare ciò che finora ha sempre evitato…
Lo scopo di questo esercizio è quello di far acquisire un’abilità nuova alla persona e di farle comprendere che le sue paure, i suoi evitamenti, le sue strategie prudenti e le scelte che compie da una vita sono legati a ciò che ha imparato da bambino e che continua a “girare come un disco rotto dentro se stesso”, pur non avendo oggi alcun riscontro nella realtà concreta e pur potendo “ora” essere una persona “diversa” dal bambino di “allora”.
Non resta che sperimentare tutto questo nella realtà: “quale azione concreta e specifica scegli di fare, ora?”