La vita che vuoi

Tra ciò che succede prima di te e fuori di te e ciò che tu fai succedere, ora, adesso, da adesso in poi, c’è tutta la tua libertà, il tuo potere, la tua responsabilità.

Entro quei due o tre limiti fondamentali, di tipo esistenziale (la morte e i suoi derivati ), etico (la tua coscienza morale individuale e sociale), storico e socio-culturale (che comunque puoi contribuire a spostare con la tua azione sociale e politica), hai la possibilità concreta di creare la vita che vuoi. Consapevole che come individuo hai le tue risorse e abilità così come i tuoi limiti e impedimenti…
Girando intorno ai suddetti confini fondamentali, comunque sempre in movimento, ad un livello individuale hai uno spazio di manovra che è più o meno ampio a seconda di cosa decidi tu… Di cosa ti va di rischiare, di quale impegno e fatica sei disposto a portare avanti…
Altrimenti ci sono:
lamentela sterile, “lo sapevo io, capitano tutte a me, è proprio vero che…”. E compagnia lamentando… cuocendo se stessi nel brodo della frustrazione e delusione vissute come completamente non arginabili
generalizzazioni disfunzionali, “va sempre tutto male e niente si potrà mai cambiare”
impotenza pregiudiziale e pregiudizievole… senza averci nemmeno provato
deresponsabilizzazione, “non dipende da me”
ansia e continuo stato di apprensione con sensazioni di assoluta incertezza e sensazione di non aver alcun controllo o di avere un controllo non sufficiente
depressione, “niente sarà più come prima, niente sarà perfetto, io sono un fallito, la vita fa schifo”
aggressività e violenza, “niente ha senso, tutto è da distruggere”
qualche sindrome di onnipotenza che ci fa perdere il contatto con la realtà e con i limiti sani e anche il contatto con gli altri e con la vita
l’angoscia del “non senso”, l’impossibilità vissuta di dare senso alla vita, la perdita di contatto con le proprie emozioni, il mancato ascolto dei propri bisogni, la sterilità dei propri pensieri, l’impossibilità di accedere al desiderare, lo smarrimento di ogni riferimento valoriale e l’immobilismo dell’azione.

È importante comprendere “dove” abbiamo potere e possiamo impegnarci per realizzare ciò che vogliamo e “dove”, invece, questo potere non lo abbiamo e dobbiamo accettare che le cose siano governate da altro, da altri. Possiamo provare sempre a spostare il limite per ampliare il nostro potere di creare la vita che vogliamo… Ma un limite prima o poi lo incontriamo. E dobbiamo rispettarlo. Accettarlo. Anche onorarlo…

Che manovra ti impegni a fare per creare la vita che vuoi?

5 pensieri riguardo “La vita che vuoi”

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