Quando lavoro con le coppie questo interrogativo ed esclamativo è sempre presente. In modo esplicito, riferito, anche gridato, comunque accusatorio. O anche solo implicito nel modo di comunicare dei partner, nel loro modo di dirsi “se è colpa mia è ancora di più colpa tua se siamo arrivati qui…“. Dare la colpa all’altro è accompagnato dall’estrema difficoltà, solitamente di entrambi, a prendersi la responsabilità del proprio contributo alla crisi di coppia, al deterioramento della passione, della complicità e dell’amore. 4 strategie e mezzo per una coppia stabile, duratura e felice Ciascun partner non riesce a digerire il boccone amaro del compagno d’amore trasformato in persona deludente. Sei cambiata! Non sei più quello di prima! E si finisce per rimproverarsi di tutto e di più, cose importanti e baggianate. Ci si rimprovera rispetto a comportamenti concreti e fatti specifici realmente avvenuti, ma soprattutto sul vuoto d’amore, di tenerezza, d’attenzione progressivamente lasciato da entrambi e vissuto dall’altro come ferita profonda, piena di dolore e tristezza, rabbia e solitudine, ma anche senso di colpa, nostalgia, rimpianto, rimorso. Ma chi me lo ha fatto fare?!?!
All’inizio il “per sempre”, dichiarato o solo sottinteso, appagava un bisogno fondamentale di sicurezza, protezione, amore, fiducia e legame. Ora il “per sempre” spaventa, è vissuto come morsa soffocante il bisogno di libertà. Il progetto è a termine! Magari quello che credevamo di trovare o di aver trovato nel partner, in “noi”, ora crediamo che stia da qualche altra parte. In qualcun altro? In un’altra relazione? In noi stessi?
Giunti a questo punto la coppia ha chiesto un aiuto terapeutico, più o meno cercato da entrambi, ma spesso nessuno dei due sa esattamente cosa vuole, per che cosa chiede aiuto, per ottenere cosa. Quale soluzione alla crisi? Intuitivamente, la richiesta potrebbe essere “aiutaci a rimettere le cose a posto, a ritrovare l’armonia di coppia” o qualcosa del genere. Contro-intuitivamente, l’obiettivo potrebbe essere “aiutaci a separarci“. Quale la via migliore per i singoli e per la coppia? E poi possono esserci anche figli….
La chiarezza su questi aspetti è l’obiettivo primario, il punto di partenza per ogni altro tipo di obiettivo di lavoro per la coppia. Quasi sempre, esplorare le motivazioni iniziali che hanno portato la coppia a chiedere un sostegno e far emergere le aspettative che entrambi hanno sulla terapia rappresenta già un pezzo cospicuo di lavoro che favorisce la consapevolezza di tanti aspetti del funzionamento della coppia e dei singoli. Solo per fare qualche esempio:
Perché ci siamo scelti?
Perché ci siamo scelti… Veramente? Dio li fa e poi li accoppia
Che ci è successo?
Cosa ho trovato in te che ora non trovo più?
Cosa non abbiamo visto prima?
Cosa non abbiamo voluto vedere?
Cosa non abbiamo saputo o non potevamo vedere?
Cosa ci rende infelici oggi?
Cosa ci farebbe ritrovare i bei tempi andati?
Cosa possiamo creare oggi tra noi?
Cosa dobbiamo accettare?
A cosa non vogliamo rassegnarci?
E quindi?
E quindi…
Queste ed altre simili domande rappresenteranno la guida essenziale della terapia di coppia.