Il cavaliere bianco e il cavaliere nero 

L’Io è un servo che deve servire tre padroni… un cavaliere che deve domare tre cavalli. Freud, inventore della psicanalisi, così sintetizza la spiegazione del comportamento umano. È utile fare riferimento a queste metafore quando ci troviamo di fronte a conflitti e difficoltà nel prendere decisioni. Esistono diverse parti di noi che hanno diverse esigenze.

C’è la nostra parte istintuale, impulsiva, “animale”, il desiderio ardente, il bisogno pressante, l’urgenza, “voglio tutto e subito”. Qualcosa che vogliamo veramente, che spinge dall’interno in modo impetuoso. Vuoi conoscere quella ragazza … vuoi dirne quattro al tuo collega… vuoi assolutamente comprarti quell’auto nuova… vuoi entrare a far parte di quel gruppo di persone… Questa parte ci spinge a fare di tutto pur di realizzare il desiderio. Vuole il piacere punto e basta, pretende la soddisfazione immediata del bisogno. Senza se e senza ma.

C’è un’altra parte che invece ci trattiene, ci censura, ci blocca, “non devi”, “non si può”, “è sconveniente”, “sembra brutto” “chissà che dirà la gente…”. È portatrice di divieti e norme restrittive. È la coscienza morale.

Tutto questo ovviamente deve tener conto della realtà, una terza parte da considerare: quello che si può e non si può derivante dal fatto che esistono anche gli altri, esiste un ambiente esterno a sé, esiste un altro con i nostri stessi diritti e bisogni.

Il comportamento responsabile, consapevole, adulto, maturo dipende dalla capacità che abbiamo di domare questi tre cavalli: l’istinto, i divieti, le regole della realtà.

Quando non riusciamo a trovare un accordo tra queste tre diverse esigenze emergono i sintomi, il malessere, i comportamenti problematici, espressione di questi conflitti non risolti.

In terapia, si aiuta la persona a diventare consapevole di questi necessari equilibri da trovare.

E il cavaliere nero? È l’inconscio. Sempre Freud ha smontato l’illusione del controllo assoluto del proprio comportamento. Nessuno è padrone a casa propria. La maggior parte di questi conflitti o dialoghi tra parti avviene in maniera per noi inconsapevole. A volte non conosciamo bene quali sono i bisogni e i desideri che ci spingono ad agire in un certo modo. Del resto, nemmeno i divieti e le regole interiori sono sempre chiari, spesso ci diciamo che non dobbiamo agire in un certo modo, ma non sappiamo precisamente perché. Qual è la paura se cerco di realizzare quel mio desiderio?

L’inconscio è soprattutto ciò che abbiamo imparato da piccoli, nelle nostre relazioni primarie, quando abbiamo imparato come si sta al mondo… È un funzionamento “implicito”, un altro tipo di essenziale invisibile agli occhi… ciò che c’è ma non si vede… ciò che agisce e va scoperto…

Se in un’altra versione della storia il cavaliere nero non va disturbato… nel mondo interno invece va proprio cercato… va interrogato… va compreso… per realizzare la vita che vogliamo, per ampliare il repertorio della nostre possibilità d’azione… per scegliere una vita orientata da ciò che per noi è veramente importante…

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